24 ottobre 2016

I numeri di Fiac

 

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Quest’anno la FIAC è partita coi piedi di piombo, la gente era spaventata dopo gli attacchi dello scorso anno, ma a detta di Laurence Dreyfus, Art Advisor, già il giovedì molti collezionisti, più europei e francesi che americani, avevano iniziato a comprare per supportare il mercato francese e per arginare questi timori. 
Tra le prime vendite ad essere riportate ci sono state quella a 5 cifre della star della Paris Art Week Kader Attia la cui scultura è stata vendita ad un collezionista europeo da Lehmann Maupin e quella del recente dipinto di Georg Baselitz acquistato da un tedesco per circa 500mila euro.  
All’inizio dell’anteprima per i VIP la galleria di Max Hetzler ha venduto due opere ciascuna sopra il milione di euro, Iron Tree Trunk di Ai Weiwei e Rock di Albert Oehlen, venduti a collezionisti privati ​​in Francia. Andreas Gegner direttore di Sprüth Magers ha dichiarato di aver piazzato un’opera di George Condo a 550mila euro ad un americano, una fotografia delle ultime serie di Cindy Sherman, un’opera di Cyprien Gaillard per 140mila e un dipinto di Karen Kilimnik a 110mila euro, vendite sicuramente superiori rispetto a quelle effettuate a Londra durante Frieze, dove forse la paura per Brexit ha battuto quella del terrorismo. Pur svolgendosi a pochi giorni e a poche ore di treno di distanza l’una dall’altra la fiera parigina ha visto quest’anno arrivare molti dei collezionisti che non presenziavano da tempo a tante fiere europee. Sarà merito della città, come ammette anche il londinese Claus Robenhagen della Lisson Gallery o Marie-Laure Gilles della galleria parigina Chantal Crousel, che ha dichiarato di aver venduto la scultura di rame gigante di Danh Vo, We The People per circa 250mila euro. 
Una voce parla anche italiano, è Tornabuoni Art che ha venduto tre opere di Alberto Biasi per cifre che vanno da 50mila a 120mila. (RP)

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