31 ottobre 2016

Raccontare Giuseppe Verdi contemporaneo. Ecco chi vince, a Parma, la prima edizione del contest “Verdi OFF”

 

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Sono state più di 300 le opere presentate, sintomo che forse grandi figure italiane – come quella di Giuseppe Verdi, appunto – non sono del tutto dimenticate dalle giovani generazioni, anzi. 
Parliamo della prima edizione del Premio Verdi OFF, realizzato dall’associazione 360° Creativity Events, che ha invitato artisti emergenti e affermati, professionisti e non, a raccontare “Giuseppe Verdi” in chiave contemporanea, e ha esposto i lavori selezionati in gallerie d’arte, spazi creativi, negozi ed esercizi commerciali, all’interno di un percorso artistico diffuso nel centro storico di Parma, in occasione del Festival verdiano.
Ma veniamo al dunque: chi è l’artista che ha reso meglio, secondo la giuria composta – tra gli altri – da Chiara Canali (organizzatrice del Premio) e il critico Stefania Provinciali, la figura del grande compositore? All’unanimità viene decretata la vittoria dell’opera (in home page) Verdi Out (After Boldini) di Antonello Sportillo che, secondo le motivazioni “Rilegge magistralmente l’icona leggendaria di Giovanni Boldini, che nel 1886 ha ritratto il Maestro con cilindro e sciarpa mentre fissa intensamente l’osservatore. Per Sportillo nel 2016 Verdi è di spalle, icona talmente forte da essere riconoscibile per la sagoma e gli elementi che indossa. Un’opera intensa, espressiva, con un velo di mistero, che arricchisce di significato l’allusione alla teoria del “cigno nero” di Nassim Nicholas Taleb”. All’autore mille euro.
Ma ci sono molti altri premi, che vengono corrisposti, ad opere altrettanto originali sulla figura del Maestro: il Premio speciale Marchesi Belle Arti è stato attribuito all’opera Reload Giuseppe di Federica Poletti, mentre Genius Locis di Annalisa Di Meo risulta meritoria del Premio speciale Angeli Cornici; Premio speciale della Gioielleria Valenti viene riconosciuto all’artista Davide Forleo con l’opera Luce & Fior, mentre Erica Di Noia con Hipsta vince il Premio Speciale Officina per l’opera più attuale e irriverente che rappresenta il maestro in pose dandy; Marco Goi ottiene il Premio Marchesi Belle Arti per l’ironica e immediata interpretazione di Verdi attraverso i colori e i codici dei pantoni (sopra).
Al più giovane dei partecipanti, Tiziano Robello, viene consegnato il Premio 173bis e Maria Silvia Margot Del Turco viene corrisposto un buono viaggio offerto dall’Agenzia Viaggi Senza Frontiere travel&co per l’opera che giunge da più lontano.
Per loro, e un’altra manciata di colleghi, al termine del Festival vi sarà un ulteriore momento espositivo, presso l’ex Palazzo della Provincia di Parma. 

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