14 novembre 2016

Finissage Marisa Albanese, Le storie del vento Studio Trisorio, Napoli

 

di

«Gli alberi sono gli strumenti a fiato del vento», così le parole del poeta polacco Marian Bogdala risuonano tra le fronde di Doppio Cielo, l’opera che Marisa Albanese (Napoli, 1947) ha realizzato per la mostra intitolata allo Studio Trisorio. L’installazione, sospesa nello spazio della galleria, si compone di una doppia fronda senza radici, dal tronco unico, che proietta i propri rami verso quel duplice cielo che segna le differenze e le similitudini tra la nostra cultura e quella di coloro che arrivano dal mare. Ed è proprio il movimento ondeggiante dell’opera a far riecheggiare la sensazione della traversata tra le acque del Mediterraneo, insieme al tema dello spostamento, ricorrente nella ricerca di Albanese, enfatizzato dallo scorrere, su di essa, dei brani dell’Odissea in greco antico. La condizione transitoria e nomade dell’umanità ha determinato nel tempo modificazioni culturali, contaminazioni preziose scaturite a partire da quel mito fondante, il viaggio di Ulisse, premessa che si pone alla base di tutti i discorsi migratori. «Ogni spostamento produce energia – sottolinea l’artista – e ogni energia genera sempre un cambiamento di forma». 
Marisa Albanese, Book #1, 2015, carta e bronzo, cm 31x30x35, courtesy Studio Trisorio
Nell’installazione Orizzonte di parole, gli eventi dei difficili approdi narrati nell’epopea omerica costituiscono la linea alla quale lo sguardo si rivolge, con l’accompagnamento dalle voci del filosofo Pino Ferraro, per la lettura in greco antico, e dell’attrice Iaia Forte, per la traduzione italiana. L’intrecciarsi del dramma epico con le vicende attuali viene metaforicamente rappresentato dal confronto di due lingue lontane nel tempo ma legate da affinità sonore ed etimologiche. Nonostante sia possibile trovare in mostra opere come il libro-scultura Book#1 e gli acquerelli del ciclo Corpi d’acqua, particolarmente vicine al processo ideativo dei Diariogrammi – appunti visivi realizzati dall’artista a partire dal 2009, incentrati sulla dimensione del passaggio/paesaggio interiore – Le storie del vento nasce da un percorso proiettato, in misura maggiore, verso il valore relazionale e dell’incontro. Da tempo, infatti, Marisa Albanese è impegnata nel progetto nomade intitolato “Corpus comune” che, approdato nel giugno scorso a Napoli da Lampedusa e presto completato da un’altra tappa nazionale, segna un importante punto di unione con i rifugiati, i quali ricompongono l’identità smarrita attraverso l’espressività e i materiali artistici. «Le loro radici – racconta Albanese – diventano rami che parlano della loro storia, della loro vita e della loro cultura». Similitudini e divergenze al centro del confronto e dello scambio culturale che coinvolge continuamente, da secoli, l’umanità intera.  
Annapaola Di Maio
mostra visitata il 29 settembre
Dal 29 settembre al 14 novembre 2016 
Marisa Albanese, Le storie del vento 
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia, 215 – 80121, Napoli 
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13.30 – dalle 16 alle 19.30. Sabato, dalle 10 alle 13.30
Info: info@studiotrisorio.com

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