19 novembre 2016

Fino al 26.XI.2016 José Molina, Uomini e altri demoni Deodato Arte, Milano

 

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Gli spazi della galleria Deodato Arte di Milano ospitano la mostra dell’artista madrileno José Molina. Classe 1965, lo spagnolo espatriato in Italia – per la precisione a Gravedona sul lago di Como – anima Milano con quaranta opere che concorrono a mostrare gli aspetti più salienti della sua produzione artistica. Tra una guglia e l’altra sarà capitato a tutti di notare quelle figure bizzarre che si stagliano sulle pareti del Duomo di Milano. Giganti e doccioni, immagini che si formavano nella mente di scultori provenienti dai luoghi più svariati e che si concretizzavano nel marmo premurosamente scalfito dallo scalpello oggetto del loro mestiere. E così, secoli e secoli dopo, rappresentazioni fantasiose, ma ricche di concetto e di significato, danzano davanti agli occhi di quell’edificio. A pochi passi da lì, in via Santa Marta 6, José Molina ha portato la sua tradizione, la sua storia, il suo pensiero. La Spagna e la guerra civile, la storia dell’arte e delle civiltà si diramano nei fogli dipinti e prendono forma in immagini che ci fanno venire in mente Bosch, Bruegel, Goya, Picasso e Salvador Dalì. Seguendo però un procedimento opposto a quest’ultimo, fantastiche e incongrue fiabe, che ricercano il bisogno di rendere palpabile il meraviglioso e il sogno, si trasformano in ritratti fisionomici, mondi capovolti e animati da figure grottesche che aiutano José Molina in quell’indagine attorno alle piaghe di una realtà trasformata, assecondando un’interpretazione assolutamente personale e fantasiosa. 
Josè Molina, Il muro del pianto, 2014, matita grassa su carta, cm70x65,5
Matite, pennelli e gessetti lo aiutano in questa investigazione continua. E i significati? Plurimi e sicuramente non univoci. Lo spettatore è invitato a fare una ricerca e «comporre il suo quadro» guidato dall’artista che, secondo Molina, «deve essere come una spugna che ricicla con la sua capacità di ricevere e di esprimere il palpito della storia, il palpito della società».  La componente soggettiva quindi esiste ma procede di pari passo con quella oggettiva. Nel profondo del suo lavoro José pone la vera essenza della sua creazione che va scovata attraverso un’attentissima analisi. In un’epoca dove tutto si esaurisce in brevi e fugaci momenti, l’artista madrileno propone quindi un meditato e – io credo – difficoltoso percorso di conoscenza e assimilazioni di sensi nascosti, nati dalla sua mente e dai suoi interessi che gravitano intorno a differenti tematiche. José Molina si racconta e ci dice che nell’arco della giornata due ore le ritaglia per lo studio. Pagine di letteratura antica, moderna e contemporanea, parole di storici e scienziati, diatribe di filosofi accendono la sua mente e lo aiutano nella seconda fase del suo procedere: lo schizzo, il disegno, la ricerca di nuove tecniche per una totale espressione del messaggio. Nascono così opere apparentemente d’impatto, immagini che colpiscono nell’immediato ma che nascondono, dietro a tocchi di gessetto e di matita, accattivanti e straripanti rimandi. A prima vista sconfortanti, sono rappresentazioni senzienti che aiutano il visitatore a percorrere un viaggio di ricognizione di tematiche che troppo spesso sono poste all’ombra per l’eccessivo timore che si ha nell’affrontarle.  José Molina stesso ce lo dice: «Questi “mostri” che rappresento sono come gli squali. Man mano che li conosci capisci che sono creature affascinanti e che magari non ti faranno mai nulla di male. Questo lo si ritrova anche nei miei quadri. I soggetti sono gli squali che tutti noi teniamo dentro e che ci spaventano quando non li conosciamo. Una volta che sappiamo che ci sono, impariamo a conviverci». 
Innumerevoli sono i lavori selezionati dalla curatrice Chiara Gatti e che ci permettono di godere a pieno di “Uomini e altri demoni” che hanno “tormentato” la fantasia di Molina dal 2005 – anno che vede la nascita di Le Formiche II della collezione Predatores – a oggi. Corriamo con lo sguardo tra le opere di una delle ultime serie, Beloved Earth, capitiamo tra Peccati e Virtù dove tratti di matita grassa su carta ci portano momenti di sospensione e drammaticità. The monsters under my bed punta il dito verso chi ha un Amor Morboso “fisso in testa” e AnimaDonna ci racconta la prima Eva, Lucy. Tanti lavori posti l’uno di fianco all’altro in un serrato dialogo. Si mimetizzano tra le più nuove le “vecchie” produzioni che tanto avevano da dire e molto continuano a comunicare. Chapeux quindi per l’artista madrileno che con il suo occhio che svela e la sua mano che crea ci regala in questa mostra emozioni uniche. 
Chiara Riva 
mostra visitata il 26 ottobre
Dal 19 ottobre al 26 novembre 2016
Josè Molina, Uomini e altri demoni
Deodato Arte
Via Santa Marta 6, Milano
Orari: dal martedì al sabato 10.30 – 14.00, 15.00 – 19.00
Info: www.deodato.com; galleria@deodato-arte.it 

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