26 novembre 2016

Il Papa prigioniero

 

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Chi non ha pensato, vedendo al telegiornale di cosa sono capaci i jihadisti dello Stato Islamico, di essere di fronte a un brutto sogno a occhi aperti, a un terrore senza alcun barlume di umanità? Tra le immagini iconiche del Califfato guidato da al-Baghdadi c’è quella dei boia vestiti di nero e incappucciati che brandiscono coltelli alle spalle di ostaggi dallo sguardo perso, prima di lasciarsi andare a esecuzioni sommarie mascherate da giudizio divino. 
L’immagine deve essere rimasta particolarmente impressa al pittore spagnolo Cristóbal Toral, che ha presentato in questi giorni una grande tela raffigurante un incubo avuto dall’artista: due jihadisti, vestiti appunto di nero, portano a braccio Papa Benedetto XVI, prigioniero ma sorridente nonostante la drammatica situazione. Il surreale dipinto è il frutto di un anno di lavoro di un artista che non ha nessun particolare legame con la fede cattolica, ma che ha ammesso di avere stima nei confronti di Giovanni Paolo II e dell’attuale Papa Francesco. E Ratzinger? Toral ha dichiarato di essere rimasto molto colpito dal gesto del prelato tedesco, che ha volontariamente lasciato una delle più alte cariche politico-spirituali che esistano e di cui ha sottolineato la grande fede con il sorriso sfoggiato nella tela. Il pittore ha sottolineato come il quadro, di stile realista, rappresenti una metafora tanto delle due religioni in lotta tra loro, quanto in generale della violenza che caratterizza il nostro momento storico. (gt)
Fonte: El País

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