Hanno applicato 4mila e 421 artisti da 138 Paesi differenti. Una cifra esorbitante, che la dice lunga sul potere di quella che è la nuova edizione del “Future Generation Art Prize”, indetto nel 2009 dal milionario Victor Pinchuk (foto in home page).
A passare il turno, e a finire a Palazzo Contarini Polignac (foto sopra) a Venezia, mostra “collaterale” in occasione dell’opening della prossima Biennale, sono stati 21. Curiosità: dal primo all’ultimo sono nati nella decade degli anni ’80; solo una, Rebecca Moss – inglese – è del 1991; i più vecchi – Firelei Bàez, e Christian Falsnaes – sono nati invece nel 1980.
Gli altri nomi? Eccoli, tra più o meno conosciuti ai globe trotter dell’arte: Njideka Akunyili Crosby, Iván Argote, Dineo Seshee Bopape, Phoebe Boswell, Vivian Caccuri, Sol Calero, Asli Çavuşoğlu, Vajiko Chachkhiani, Carla Chaim, EJ Hill, Andy Holden, Li Ran, Ibrahim Mahama, Sasha Pirogova, Kameelah Janan Rasheed, Martine Syms, Kemang Wa Lehulere e Open Group (Yuriy Biley, Pavlo Kovach, Stanislav Turina, Anton Varga).
Il vincitore sarà annunciato in una cerimonia a Kiev nel mese di marzo, e riceverà 100mila dollari di premio; 60mila come riconoscimento e 40mila per la produzione di un nuovo lavoro. “Abbiamo intenzione di portare tutti i finalisti a Venezia come abbiamo fatto con le precedenti edizioni. L’idea del premio è sempre stata quella di sostenere non solo il vincitore, ma di dare massima visibilità anche a tutti gli altri artisti nominati”, riporta The Art Newspaper dalle parole del direttore artistico del Pinchuk Art Centre, Bjorn Geldhof.
La giuria che avrà il compito di far decollare il nuovo giovane è composta da Iwona Blazwick, direttore della Whitechapel Gallery di Londra, e Nicholas Baume, direttore del Public Art Fund di New York e curatore del “Public Sector” ad Art Basel Miami. Stay tuned.
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