28 novembre 2016

Art Money, la start up per collezionare

 

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Quante volte vi siete trovati davanti ad un’opera d’arte in una galleria o durante una fiera, chiedere il prezzo e pensare: “Se solo potessi!”?. Anche coloro che potrebbero avere una grossa cifra da investire, spesso non possono sborsarla in un colpo solo. È qui che arriva Art Money, una start up che offre prestiti a tasso zero per investire in opere d’arte, permettendo agli acquirenti di ripagare il prestito in 10 rate mensili. Vi starete domandando: “cosa cambia rispetto ai piani di pagamento che si possono stipulare direttamente con le gallerie?”. Con un intermediario, il gallerista e l’artista dormono sonni più tranquilli, non rischiano di veder allontanarsi, o addirittura sparire, i propri soldi. Con Art Money, le gallerie sono pagati entro due settimane. 
I più classici piani di pagamento hanno degli svantaggi anche per i collezionisti, questi infatti, spesso non possono portare a casa la loro opera fino all’estinzione del debito. Con Art Money l’opera può essere portata a casa immediatamente. 
Si sono già affidati a Art Money galleristi come James Fuentes, Cristin Tierney, e Galerie Lelong. Per loro il servizio non ha costi fissi, ma si paga una percentuale su ogni vendita effettuata tramite il loro modello di prestito. Il CEO della società Paul Becker parla di un cambiamento di mentalità, di un nuovo modo di comprare arte, che potrebbe portare a una crescita del pubblico che si avvicina al settore medio basso del mercato. Negli Stati Uniti infatti i prestiti concessi vanno da un minimo di mille a 30mila dollari, ma sono sempre di più le gallerie che scelgono di legarsi a Art Money. Aspettiamo il suo arrivo in Italia. (RP)

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