30 novembre 2016

Le cose che verranno. Fondazione Sandretto si prepara al 2017 interrogando il domani con quattro artisti, e un bando per dodici giovani

 

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Ancora non è iniziato e il 2017 si presenta già una ricerca sul futuro, per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. L’istituzione presenta “The Institute of Things to Come”, un vero e proprio centro di ricerca sul futuro. È un progetto ampio che si articola in un ciclo di quattro mostre personali collegate a un programma di formazione, un percorso in cui s’interroga il presente gettando uno sguardo al domani.
Ispirato al romanzo di H.G. Wells, The Shape of Things to Come, il progetto nasce da una riflessione profonda sul concetto di “finzione come critica” con l’obiettivo di esaminare come l’uomo interpreta il futuro attraverso le proprie paure e le proprie aspettative, immaginando alternative a ciò che esiste.
Per l’occasione, sono stati invitati quattro artisti che presenteranno lavori che attingeranno a tecniche tipiche del cinema fantascientifico, della performance e del pensiero scientifico-accademico per mostrare possibili scenari futuri. 
Bedwyr Williams presenterà Echt, un’installazione ambientata in un futuro prossimo nel quale le istituzioni britanniche e i sistemi di governo sono crollati e il regime in corso è caratterizzato da un sistema feudale accelerato. Kapwani Kiwanga, in Afrogalactica, attraverso l’escamotage di un antropologo del futuro inventato dall’artista stesso, utilizza la fantascienza per fare ipotesi su quel che verrà e recupera gli archivi della cultura popolare per ricostruire il passato. Segue Alicia Framis, che presenta il film Where did the future go?, dedicato all’estenuante ricerca per la sopravvivenza della vita umana e, infine, Louise Hervé & Chloé Maillet, che nel film The Waterway (nelle foto), uniscono archeologia marina, talassoterapia, civiltà dimenticate, la questione dell’immortalità e della post-umanità, offriranno una visione contemporanea e poetica su una storia di fantasia acquatica. 
Oltre alle mostre in programma, ogni artista condurrà un workshop in collaborazione con un ospite, un altro artista o uno specialista, a illustrare gli scenari di finzione proposti nei lavori. Il programma educativo di “The Institute of Things to Come” è dedicato a dodici studenti, fra artisti, curatori, ricercatori, scrittori, sia italiani che stranieri, selezionati attraverso un bando aperto e sostenuto dalla Compagnia di SanPaolo, nell’ambito del bando ORA! Iscrizioni aperte fino al 15 Dicembre 2016. Volete vedere come il futuro vi riserva qualcosa? 

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