03 dicembre 2016

La Triennale resta orfana. Scompare Claudio De Albertis, Presidente “illuminato” dell’istituzione milanese

 

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«Perdiamo una figura di riferimento del mondo imprenditoriale e associativo italiano che, con intelligenza e capacità, ha ricoperto con successo prestigiosi incarichi. Sotto la sua guida la Triennale di Milano ha rafforzato il proprio protagonismo sulla scena nazionale e internazionale». Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha omaggiato il Presidente della Triennale di Milano, Claudio De Albertis, scomparso ieri.
Nato nel 1950 a Genova, l’imprenditore innamorato dell’arte era da tempo malato. 
La sua carriera era iniziata con l’azienda di famiglia, la Borio Mangiarotti, nella metà degli anni ’70; fu Presidente di Assimpredil, e per alcuni anni insegnò anche alla Facoltà di Architettura “Economia e gestione delle imprese”. 
Da cinque anni Presidente della Triennale di Milano, sotto il suo mandato non solo l’istituzione ha trovato una nuova visibilità, ma ha anche riportato in vita l’Esposizione internazionale, e proprio due giorni fa vi abbiamo dato l’annuncio del biglietto integrato Triennale-MAXXI.
«De Albertis ha sempre partecipato attivamente al dibattito sulla città. La Triennale, sotto la sua guida, ha consolidato il rilievo internazionale che le spetta», ha ricordato il Sindaco Giuseppe Sala, mentre l’architetto Mario Bellini lo ha ricordato come «un vero costruttore nel senso nobile della parola. Instancabilmente al lavoro e costantemente con uno sguardo positivo, aveva un motto: “Sempre avanti”. Motto che non lo ha abbandonato nemmeno qualche giorno fa quando, molto provato dalla malattia, l’ho incontrato per mettere a punto una nuova mostra alla quale teneva molto: la retrospettiva sul mio lavoro che si aprirà il 20 gennaio». Probabilmente, De Albertis, la vedrà lo stesso. 

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