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Al Deauville Beach Resort è in scena la nuova edizione di NADA, ovvero la New Art Dealers Alliance fair. Nata a New York, l’associazione porta il contemporaneo a Miami da diversi anni, e nella sede di Basketball City al Lower East, nella Grande Mela, durante Frieze.
Le partecipazioni sono in larga parte statunitensi, ma anche tedesche (con stand minuziosamente e rigorosamente allestiti, come di rito), un po’ di francesi e, tra gli altri, l’italiana Federica Schiavo, che incontriamo nel suo spazio, dove propone pezzi di Patrick Tuttofuoco (appena entrato nella sua scuderia, e attualmente in mostra nella sede di Milano), Jay Heikes e Todd Norsten (nelle foto).
Abbiamo fatto quattro chiacchiere, e ve le riportiamo come specchio per questa NADA Miami 2016.
Perché NADA?
«Perché di base abbiamo qualche artista americano che rappresentiamo in galleria e perché abbiamo collezionisti newyorchesi che sono affezionati a Miami, e quindi vengono, e NADA tra le fiere satelliti di Art Basel è sempre stata quella più interessante e quella più visitata da chi vuole trovate nuove ricerche».
Quindi si vende?
«Quindi si vende, anche se quest’anno è stata molto più lenta, specialmente nell’affluenza di pubblico. In realtà avendo sentito in anticipo molti clienti, so che diversi di loro hanno deciso in anticipo di non venire. Qualcuno ha ventilato che la causa sia la zanzara zika, ma forse c’è un po’ meno voglia di viaggiare in questo momento di malumore e incertezza. Anche all’opening di Art Basel ho notato meno pubblico. È netta la differenza rispetto alle altre tre edizioni a cui ho partecipato».
Ritornerai?
«Sì, non so se qui o New York, ma NADA, così come Art Basel in futuro, è una scelta sempre auspicabile».