05 dicembre 2016

Biennale Arte 2017. Taiwan schiera Tehching Hsieh: una mostra intitolata “Doing Time”, per raccontare la carriera di uno degli artisti orientali più “strong”

 

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Tehching Hsieh è una figura influente nella storia dell’arte concettuale e della performance, e la sua fama deriva da una serie di azioni che spinsero il suo corpo al limite della sopportazione umana in una performance lunga un anno, nei primi anni ’80. Temi come l’autodisciplina, l’alterazione fisica, le nozioni di libertà, la visibilità e la natura delle relazioni umane, sono stati i suoi cavalli di battaglia, acquisiti anche dalla Tate Modern, e da M+ di Hong Kong. Ma “Doing Time” promette di essere la prima volta che molti dei suoi lavori saranno visti insieme nelle loro forme più ampie, oltre a mostrare anche opere mai mostrate in precedenza, specialmente a Taiwan.
Tra i pezzi della mostra, inoltre, vi sarà appunto anche il risultato dell’anno trascorso per le strade di Manhattan (nelle foto) senza avere alcun riparo fisico di qualsiasi tipo. Il curatore Adrian Heathfield, parlando dell’arte di Hsieh, ha raccontato di un corpus di lavori “incredibilmente preveggenti nella comprensione che le tecnologie del capitalismo hanno nel catturare e accelerare nella vita stessa, trasformando l’esperienza senziente in lavoro produttivo”. In una resilenza spinta contro ogni avversità. L’appuntamento è a Palazzo delle Prigioni. 

Tehching Hsieh, One Year Performance, 1981–82. © Tehching Hsieh. Courtesy the artist, Gilbert & Lila Silverman, and Sean Kelly Gallery

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