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Quello che annuncia ufficialmente Art Basel al termine della sua 15esima edizione sull’Atlantico è un “anno cruciale” nelle vendite in ogni settore della fiera.
Fiera che quest’anno ha attratto qualcosa come 77mila visitatori e un elenco infinito di direttori di musei, collezionisti internazionali, curatori e dealers di tutto il mondo.
Art Basel Miami si conferma così la fiera più importante nell’area americana, da Nord a Sud, e – last but not least – continuerà ad influenzare la vita cultura del Sud della Florida.
Entusiasti, a quanto pare, tutti i galleristi interpellati, da Dominique Lévy, che parla di un’edizione meravigliosa e di una grande prima giornata, a Sadie Coles che invece dice di una settimana continua di vendite con collezionisti cinesi, sudamericani ed europei. Opinione positiva anche per due “giovani”: Jason Hwang, direttore della High Art di Parigi, che parla di Art Basel anche di uno spazio dove poter realizzare mostre che mai si sarebbero potute fare altrove, mentre Tian Yuan di White Space, Pechino, parla di un ottimo secondo anno, e della grande affluenza di collezionisti arrivata a “Position”, settore dove era collocata la galleria. Tutto oro quel che luccica? Da queste parti, in parte, forse sì.