06 dicembre 2016

Il MOCAK al MAXXI. Cinquanta opere per una prima volta tutta italiana, dedicata alla collezione “ribelle” del museo polacco

 

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L’iniziativa fa parte del programma di collaborazioni internazionali “Expanding the Horizon”, realizzata con il supporto di Deutsche Bank e curata da Hou Hanru, che ha come mission di portare al MAXXI, appunto, una serie di artisti e anche prestiti e “visioni” da altri luoghi del mondo, in prime visioni italiane.
Stavolta, fino al prossimo 22 gennaio, avrete l’occasione di vedere alle pareti disegnate da Zaha Hadid una parte di museo polacco, precisamente il MOCAK di Cracovia, primo museo per l’arte contemporanea aperto nel Paese dell’Est, che arriva a Roma portando 50 opere della sua collezione permanente, in un allestimento curato dalla sua direttrice Maria Anna Potocka, mixando contemporaneo e avanguardie post belliche e arte concettuale.
Mirosław Bałka, Zofia Kulik, Kwie Kulik, Zbigniew Libera, Wilhelm Sasnal, Krzysztof Wodiczko e Artur Żmijewsk, gli AES+F, Reza Aramesh, Josef Dabernig, Maya Gold, Krištof Kintera, Sarah Lucas, Shahar Marcus, Muntean/Rosenblum, Shinji Ogawa e Daniel Spoerri, sono solo alcuni degli artisti che compongono una raccolta di quasi 5mila opere, da 35 Paesi diversi, seguendo il filo di un’arte provocatoria, scardinatrice dei valori tradizionali, per mostrare al pubblico anche cosa significhi “fare arte” oggi, senza tradire l’etica della giustizia e della ribellione: “L’arte differente”, appunto, come recita il titolo di questa preziosa mostra.

Sopra: Katarzyna Górna, Peace, 2000, fotografia, 175x120cm Collezione MOCAK
Home page: Krzysztof Wodiczko, The Homeless Vehicle (Oggetto per i senzatetto), 1988-1989/2013, Collezione MOCAK

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