Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fotografo sì, ma che non ha mai disdegnato qualche incursione nella musica. E infatti Wolfgang Tillmans ha appena pubblicato qualcosa di nuovo: un album, firmato con la sua band “Fragile”, e intitolato That’s Desire/Here We Are. Sei tracce, di cui cinque scritte dallo stesso artista. Tillmans ha messo tutto nel mixer durante l’estate, in quel periodo che lui stesso ha chiamato “post-Brexit/pre-Trump”.
La sensazione? Un bell’elettro-pop, a tratti pure rappato, con la volontà di “portare avanti e vivere la nostra vita alla ricerca della felicità personale, nonostante le circostanze”, ha scritto l’autore, che ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di protestare, ma questo non deve impedirci di riaffermare l’amore e la vita, qui e ora”.
Per il resto, poi, incursioni dell’artista tra i personaggi del video, new wave, anni ’80 a Berlino, e nemmeno una chiave hypster se possibile, per fortuna. Godibilissimo, e da casa vostra, senza bisogno della “Sala di riproduzione”, il vecchio progetto di Tillmans in cui i visitatori potevano ascoltare CD con una stereofonia di altissima qualità, pagando, e mettendo in atto – di conseguenza – un livello di attenzione decisamente più alto. Riservato all’arte.