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Lui è un architetto e ingegnere del suono, nato nel 1974 e diventato celebre per le sue installazioni site-specific che combinano lo spazio e il suono, influenzando le percezioni degli spettatori. Il suono, nelle opere di Cevdet Erek, diventa così una proprietà strutturale, un mezzo per articolare costruzioni sociali, per mettere tempo e storia in concerto con i ritmi della natura, attraverso ambienti di ogni genere.
Invitato a Documenta 13, alle Biennale di Istanbul del 2003, 2013 e 2015 e anche al MAXXI, Erek rappresenterà la Turchia alla prossima Biennale di Venezia, e lo farà presentando un nuovo pezzo in cui lo spazio e il suono saranno combinati per indagare la natura dei confini. Un’architettura di suoni differenti, che spingeranno la mostra oltre i suoi limiti fisici, creando un interno-esterno dinamico e attirando la percezione allo spazio del confine stesso e al suo ruolo nella delimitazione e nell’applicazione di questa opposizione binaria. Un’installazione immediata, a livello percettivo, per rendere metaforicamente la situazione socio-politica del nostro tempo.