18 dicembre 2016

Un Grand Palais nucleare: a Parigi la nuova produzione di Almagul Menlibayeva, per raccontare una parte del Novecento con un’installazione monumentale

 

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Il Salon d’Honneur del Grand Palais accoglie Transformation, una installazione monumentale che ricopre l’intera sala di ben mille e 200 metri quadrati, su 7 metri di altezza. Chi è l’artista? Almagul Menlibayeva che avete potuto incontrare in occasione dell’ultima Biennale di Venezia. Artista kazaka, classe 1969 (vive tra Almaty e Berlino) presenta qui tre filmati proiettati su ben 11 schermi che danno il titolo alla mostra, una nuova creazione in cui l’artista affronta per lo più il dramma dei test nucleari che si sono verificati tra il 1949 e il 1991 nella città di Kurchatov quando il Kazakistan era una regione dell’Unione Sovietica. Il tema evocato in Kurchatov 22 (2012-2016, 20 minuti), film ad alta definizione che presenta tra interviste e immagini fortemente poetiche i siti nella steppa in cui hanno avuto luogo i test nucleari, ora abbandonati, mentre in Tokamak (2016, 15 minuti) presenta la città di Kurchatov e un nuovo reattore nucleare di ultima generazione, oggi dedito al nucleare civile questo rimanda comunque alla storia militare della zona. Il terzo lavoro Astana (2016, 20 minuti), città recente e Capitale del Kazakistan dal 1997, il filmato prende in esame l’architettura futuristica di questa città del XXI secolo attraverso il processo di trasformazione del paesaggio e della società. Infine When I look the steppes (2016, digital print on carpet), è un tappeto che ricopre la superficie della sala dai motivi interamente creati dall’artista, rimando alla manifattura tradizionale. 
L’installazione è stata progettata espressamente per questa mostra, grazie ad una coproduzione tra la RMN (Réunion des musées nationaux) e “Astana EXPO-2017”, in preparazione per l’Esposizione Internazionale 2017 dal titolo “EXPO-2017” che si terrà nella capitale del Kazakistan dal 10 giugno al 10 settembre, sulle problematiche energetiche analizzate da un punto di vista globale. Transformation, che sarà presente al Salon d’Honneur fino dal 2 gennaio, sotto la curatela di Jérôme Neutres, con la scenografia di Almagul Menlibayeva in collaborazione con Émilie Lecouturier. (livia de leoni)

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