19 dicembre 2016

Non sarà (almeno per ora) Berlino, ma a Brussels arriva una nuova fiera: Paris Tableau, che lascia la Ville Lumiére per il Belgio

 

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Katerina Gregos dalle pagine di The Art Newspaper ha, in un articolato punto di vista, innalzato e affondato contestualmente Brussels. La Capitale del Belgio, secondo la critica, non sarebbe destinata a diventare la “nuova Berlino”, ma resta una città autentica per chi ha pazienza, e voglia, di mettere in discussione le logiche della scena globale. Una città che, insomma, è in gran parte sfuggita ai concetti di marketing e alla gentrificazione, con un carattere unico, individualista e un poco “anarchico”.
E d’accordo, va bene, Brussels non sarà Berlino ma se fino a qualche anno fa la città aveva solo la sua fiera, che nelle ultime edizioni ha registrato una grande impennata, da qualche tempo sono arrivate anche le collaterali, e anche una “succursale” dell’americana Independent.
Segno che, nonostante la tempra dura e pura di Brussels il sistema attecchisce. Ed ecco che da Parigi il prossimo giugno arriverà la prima edizione belga di Paris Tableau Brussels, con il commerciante parigino Maurizio Canesso al timone e circa 20 gallerie internazionali. 
Anche questo passaggio, in realtà, fa parte della scomposizione della Biennale des Antiquaires, che da quest’anno sarà “La Biennale de Paris”.
“Paris Tableau è cresciuta e ora vuole esportare l’etichetta nel mercato internazionale. Bruxelles è la capitale dell’Unione Europea e non vi è una vera e propria domanda di dipinti antichi provenienti da collezionisti belgi”, hanno dichiarato dal board della fiera, fondata nel 2011. Un salto alla cieca? Vedremo.
Sopra: La Patinoire Royale (Image: © Tanguy Aumont – AIRSTUDIO  / La Patinoire royale), futura sede di Paris Tableau Brussels

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