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Sono quattordici autori, che con i propri lavori coprono un arco di circa 15 anni. La mostra si intitola “Give me yesterday”, sotto la curatela di Francesco Zanot, e ve l’avevamo già raccontata qualche settimana fa, quando Fondazione Prada ha annunciato l’apertura del suo “Osservatorio” al settimo e ottavo piano della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Che dire? Che la Fondazione, ancora una volta, fa centro: prima di tutto con una mostra che allarga l’estensione del medium fotografico, dalla cornice al muro, dal reportage all’uso quasi “psicanaliticao”, dalla diaristica di viaggio alla condizione individuale da un capo all’altro del mondo, in una serie di risultati “personali” che toccano la produzione giapponese di Izumi Miyazaki o di Ryan McGinley, di Antonio Rovaldi e Lebohang Kganye.
Zanot, spiegando il concept, afferma che non si può di certo considerare una mostra esaustiva su quello che rappresenta questo tema oggi, ma è altresì un “breve saggio” in immagini la cui forma fotografica è solo un pretesto per diventare altro, o solamente il risultato.
E già questo risulta particolarmente interessante, specialmente per un allestimento non banale e anche se poco accademico decisamente rigoroso.
E poi c’è lo spazio, incantevole, sui tetti di Milano e sulla copertura della Galleria: siamo sicuri diventerà, nei prossimi tempi, una tappa fissa di turisti e art lovers in genere, che nel salotto della città avranno – per i prossimi 18 anni, in base all’accordo firmato tra Prada e Comune di Milano nel 2011 – un Osservatorio non solo sulla fotografia contemporanea, ma anche su uno dei simboli della metropoli. Godetevi le immagini sulla nostra pagina facebook, per iniziare.