23 dicembre 2016

Chuck Close, Sarah Sze, Jean Shin e Vik Muniz. Ovvero come l’arte pubblica incontra i tunnel della metropolitana, ancora una volta a New York

 

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100 miliardi è il costo complessivo del piano per le nuove infrastrutture nello stato di New York. Una cifra da capogiro, illustrata dal governatore Andrew Cuomo in occasione dell’annuncio dell’apertura del primo tratto della metropolitana nominata “Second Avenue”, nell’Upper East Side di New York.
Perché vi raccontiamo questo? Perché il prossimo 1 gennaio, parte di questa cifra immensa, la si potrà vedere nel nuovo “museo pubblico” della Grande Mela, ovvero negli interventi che – in queste gallerie – hanno coivolto artisti come Sarah Sze (con un intervento murale alla stazione della 96th Street), Chuck Close (86th Street), Vik Muniz (72th Street) e Jean Shin (63rd Street). Cuomo ha definito il nuovo tratto di metropolitana un “piccolo museo”, spiegando che ogni stazione non è stata costruita seguendo solo la pura funzionalità, ma tenendo conto di una funzione anche espositiva. 
E quanto sono costate queste opere? Il direttore generale della MTA – Metropolitan Transit Authority, Thomas Prendergast, ha detto che costano meno dell’1 per cento del bilancio totale normalmente riservato per l’arte. Una nuova casellina da spuntare tra le cose da scoprire nell’arte contemporanea della Big City. 
Nella foto: l’intervento murale di Vik Muniz alla stazione della 72nd Street sulla Second Avenue subway di New York

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