28 dicembre 2016

Tutto Dada, in PDF. Un’operazione del Kunsthaus Zürich digitalizza oltre quattrocento documenti a rischio, del rivoluzionario movimento

 

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Ha cambiato la traiettoria dell’arte nel 20esimo secolo, e da Zurigo ha avuto “succursali” a New York, Parigi e Berlino, ma anche in Italia, Giappone e Russia. L’edizione di Manifesta di quest’anno, dal Cabaret Voltaire, l’ha festeggiato. Parliamo del dirompente movimento Dada, che ora viene “festeggiato” dal Kunsthaus di Zurigo che grazie a un programma di digitalizzazione ne conserverà la sua eredità nell’era digitale.
Quaderni e libri rari, fotografie, centinaia di opere originali su carta, molti dei quali prestati alle istituzioni di tutto il mondo, versano ora infatti in condizioni precarie, ai danni di ricercatori e di amanti del Dada.
Così un team guidato dalla curatrice Cathérine Hug, dal direttore della biblioteca del museo Thomas Rosemann, dall’esperto “Dadaista” Raimund Meyer, e dal restauratore Jean Rosston, ha lavorato con l’istituzione per rendere i documenti online e a disposizione di un pubblico più vasto, e per tentare di trasportarli nel futuro (nonostante il digitale non sia certamente più longevo, checché se ne dica, rispetto alla carta). 
Il Kunsthaus di Zurigo vanta una collezione di quasi 750 opere in totale, tra cui anche pitture e sculture, che ancora non sono state esaminate. Volete, intanto, farvi un bel giro tra documenti? Prego, ecco l’ingresso!

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