28 dicembre 2016

Il 2016 con l’arte

 
Quali sono gli articoli pubblicati quest’anno su Exibart che più hanno catturato la vostra attenzione? Eccoli divisi per categorie

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Il 2017 è alle porte e, come spesso si fa alla fine dell’anno, anche noi abbiamo deciso di tirare le somme. Siete curiosi di sapere quali sono gli argomenti che più hanno interessato i nostri lettori? Vi proponiamo alcuni dei contenuti più cliccati del 2016, tra primi piani, speednews, foto del giorno, notizie di mercato e dal mondo, per cercare di capire in che direzione sta andando il giornalismo che si dedica all’arte contemporanea. Comprendere quanto e come i flussi della rete influenzano il lavoro di chi fa informazione è interessante sotto molti aspetti, ma sia chiaro che noi continuiamo a preferire il valore al volume. Lontani da qualsiasi logica di clickbait, abbiamo analizzato i temi che più entusiasmano il nostro pubblico, per sapere cosa fare per renderci ancora più indispensabili. A giudicare dai risultati il popolo del web ha un debole per le classifiche e un’intramontabile passione per la polemica, tutto condito con un pizzico di voyeurismo.
Riflessioni e polemiche
Le analisi e gli approfondimenti sono le nostre armi più potenti e noi siamo pronti ad usarle ogni volta che ce n’è bisogno. Gli articoli che trattano le questioni più calde e dibattute dell’arte contemporanea hanno avuto un riscontro molto positivo. Come si sta evolvendo la figura del curatore? In che modo l’architettura può plasmare il tessuto sociale delle città? E  perché l’ultima edizione di Arte Fiera è stata così deludente? Tra i primi posti c’è anche una lettera di Alfredo Pirri indirizzata alla nuova (criticata) direttrice della Gnam di Roma Cristina Collu. Da leggere assolutamente.

Il curatore? È irrilevante e un po’ imbecille. Francesco Bonami parla del destino dei curatori, che definisce autoreferenziali e, a volte, imbecilli: «Siamo diventati personaggi deliranti e del tutto irrilevanti sia rispetto al mercato che alla carriera degli artisti». Leggi. 
Salvate Arte Fiera! Ora o mai più. Arte Fiera 2016 è stata per molti aspetti deludente. Qualità bassa, disorganizzazione, mancanza di collezionisti stranieri e galleristi insoddisfatti. «Ma dov’è il mio corniciaio? Manca solo lui», ha commentato un dealer. Leggi. 
Artista versus museo. L’opera Passi di Alfredo Pirri, che si trovava nel salone di accesso della Gnam di Roma, viene rimossa per decisione della nuova direttrice del museo Cristina Collu. L’artista risponde alle polemiche e chiarisce la sua posizione: «Cara Cristina, eliminare l’opera mi sembra un gesto poco comprensibile per un pubblico che continua ad amarla in maniera speciale». Leggi.

Il Comune di Milano dà lo sfratto alla Fabbrica del Vapore. Le concessioni temporanee degli spazi all’interno della Fabbrica del Vapore sono scadute e l’amministrazione comunica a tutti i soggetti che lavorano nella struttura che dovranno lasciare i locali. Leggi. 

L’architetto è un mestiere politico. Renzo Piano parla di città e progettazione. Renzo Piano parla di architettura e politica raccontando la sua visione del mondo presente e futuro. L’archistar scommette tutto sulle periferie, considerate desolanti, degradate e brutte, ma che spesso nascondono una «bellezza umana e anche fisica». Leggi.
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Studi e classifiche
Le classifiche, si sa, danno un certo senso di sicurezza. Fanno apparire tutto più semplice e chiariscono i meccanismi che si nascondono dietro al susseguirsi degli eventi. E il mondo dell’arte contemporanea non è sempre di facile intuizione. Può essere utile sapere, per esempio, chi sono gli artisti che vendono di più alle aste e quali galleristi influenzano in maniera più incisiva il mercato dell’arte. E quella ricerca che dice che dipingere aiuta a combattere lo stress e l’ansia? È imperdibile.
Chi sono i 25 artisti al top? La lista degli artisti contemporanei più venduti. Sul podio tutti statunitensi, primo Basquiat, seguito da Christopher Wool e da Jeff Koons. Il primo italiano è all’undicesima posizione ed è Maurizio Cattelan. Leggi.
Kant aveva ragione? Alcuni ricercatori dell’Erasmus University di Rotterdam, partendo dalle teorie di Immanuel Kant che affermava la necessità di un distacco emozionale per poter apprezzare l’arte, hanno condotto degli studi per misurare le reazioni del nostro cervello davanti all’arte. Leggi.
Dipingete! E l’ansia se ne andrà. L’arte fa bene alla salute, riduce l’ansia e lo stress. Il 75 per cento dei partecipanti a un esperimento condotto dall’Università Drexel di Filadelfia ha riscontrato sollievo dopo una breve esperienza da artisti. E non serve essere creativi. Leggi.

L’arte e la vita culturale condivisa? Fanno bene all’amore. Se tra due partner esiste un interesse comune legato all’arte, al cinema, al teatro, alla letteratura o a un altro aspetto culturale, la garanzia di un rapporto migliore è quasi assicurata. Guardare un quadro, un concerto o un film insieme vale per molti più di un afrodisiaco. Leggi.
I galleristi più influenti d’Europa. Quali sono i dealer più stimati secondo il sistema dell’arte? Sono in 10 e sono al top perché sostengono il mercato degli artisti emergenti, supportano la carriera degli artisti affermati e contribuiscono alla scena artistica attraverso i lavori che scelgono di esporre, acquistare e promuovere. Leggi.
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Tutti nudi
Non c’è niente da fare, il nudo fa sempre notizia. Ci sono giornali che vivono praticamente solo di quello. Anche gli internauti che leggono Exibart sembrano essere particolarmente attratti dalla nudità, che sia artistica, di protesta o performativa. Troviamo ai primi posti i surreali Bodyscapes di Carl Warner, le performance di gruppo di Spencer Tunick, i murales controversi di Lushsux e Iggy Pop che posa nudo per una classe di studenti al Brooklyn Museum. Aprite bene gli occhi.
Un paesaggio di nome corpo. Il fotografo Carl Warner lavora col digitale creando mondi e paesaggi surreali. Nella serie Bodyscapes le naturali curve del corpo diventano pianure, colline e rilievi, «un ritratto alternativo dell’essere umano il cui corpo gioca sul senso di spazio (o non spazio) in cui viviamo». Leggi.  
W il nudo democratico. A Hull, in Inghilterra, 3.200 persone si sono spogliate e si sono fatte dipingere il corpo di blu per una performance di Spencer Tunick. L’artista ha voluto celebrare il legame tra la città e il mare. «È uno dei progetti più fantastici che abbia mai realizzato», ha dichiarato. Leggi.
Nudi del terzo millennio. Lushsux è uno street artist australiano famoso per le sue opere controverse. Due giganteschi murales apparsi nella città di Greater Geelong, nello stato di Victoria, ritraggono una ragazza e un uomo completamente nudi alle prese con un autoscatto. Nonostante le polemiche il consiglio comunale ha stabilito che le opere rimarranno al loro posto. Leggi.
Una musa di nome Iggy. Il cantante Iggy Pop, 69 anni, posa nudo al Brooklyn Museum per un progetto sul ritratto ideato dall’artista inglese Jeremy Deller: «La figura di Iggy Pop è centrale per comprendere la musica rock e la cultura americana. Il suo corpo è stato testimone di tante esperienze, che devono essere documentate». Leggi.
Nude contro Trump. Il fotografo statunitense Spencer Tunick ha radunato cento donne disposte a posare per lui completamente nude con in mano uno specchio durante la settimana della convention nazionale repubblicana che si è tenuta a Cleveland. Leggi.
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Nostalgia canaglia
Per concludere tra gli articoli più cliccati ci sono due coccodrilli, per usare un termine giornalistico. I lettori hanno scelto un interessantissimo primo piano sull’eccentrica collezione di David Bowie e una notizia in ricordo di Richard Sapper, uno dei maestri del design minimale. Insomma, anche la morte fa sempre notizia. 
Bowie, the collector. David Bowie era un appassionato d’arte e un collezionista sui generis. Amava Frank Auerbach, David Bomberg e Francis Picabia, e apprezzava Marcel Duchamp. «L’arte è l’unica cosa che ho mai desiderato di possedere», aveva dichiarato il cantante. Leggi.
Addio Richard Sapper, signore del design minimale. Scompare Richard Sapper, uno dei padri del design mondiale, ideatore del Telefono Grillo e della Radio Brionvega. Dieci compassi d’oro vinti tra il 1960 e il 1998, con uno stile minimalista caratterizzato dall’uso di colori forti. Leggi.
Giulia Testa

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