15 gennaio 2017

Fòcara, tra idee di fragilità politica e “ritorni” al fuoco. Ecco un assaggio della nuova edizione della tradizionale festa di Novoli, mixata con il contemporaneo

 

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La Fòcara di Novoli torna a bruciare e a contaminarsi con gli eventi contemporanei. La festa è quella in onore Sant’Antonio Abate, il rito invernale quello della benedizione degli animali e dell’accensione del fuoco che incendierà il 16 gennaio la monumentale pira di fascine di negroamaro costruita da un esercito di volontari. Ieri Segment on the air, la performance di Sislej Xhafa, ha ribadito ironicamente il carattere della manifestazione. Cinque corpulenti vigilantes della security hanno giocato sotto la grande montagna in costruzione con un palloncino rosa svolazzante (foto in home di Annamaria La Mastra), «indica la fragilità politica – racconta Xhafa – anche in anche in rapporto al fuoco»,.
Oggi alle 15.30 H. H. Lim farà confluire intorno alla fòcara la convivialità della festa contadina con La Via del falò divino, che si propone come momento di pausa dedicato ai costruttori. «Partecipo collateralmente – dice Lim – con una forma di sostegno alla fatica degli operai e dopo il pranzo i resti saranno bruciati». 
Annullata la grande cintura bicroma che Daniel Buren aveva pensato intorno alla catasta di legno. Rimane il manifesto e soprattutto un grande intervento pittorico con pareti verde acido e fasce bianche e nere progettato per la sala centrale del Palazzo Baronale di Novoli (nella foto sopra di Annamaria La Mastra) dove oggi alle 20.30, s’inaugura la mostra collettiva – curata così come gli altri eventi artistici da Giacomo Zaza – con i video Xhafa e le ceneri del banchetto di Lim. 
A Francesco Jodice il premio fotografia 2017. Per tre giorni sarà a Novoli invitato a indagare l’antropologia e le geografie del rito, gli scatti confluiranno in una mostra e in un catalogo programmati per l’edizione 2018. (Marinilde Giannandrea)

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