25 gennaio 2017

Bologna, in città/1. Diciannove artisti si confrontano intorno al tema della fotografia dipinta: è “Oltreprima” alla Fondazione del Monte

 

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Che fosse retta da un sostrato teorico di spessore era intuibile: “Oltreprima” è realizzata da Fondazione del Monte con un board dal virtuoso e raffinato gusto, Photology, solido volano per collezionisti e dalla coppia curatoriale al femminile Maura Pozzati e Fabiola Naldi critiche militanti che hanno fatto della loro indipendenza e preparazione baluardi di forza.
La mostra, sintesi risultante da questo incontro, intende tracciare un percorso che definisca una possibile convivenza creativa tra pittura e fotografia. Un’occasione che non è solo momento espositivo nell’ambito di ART CITY Bologna e Arte Fiera, ma opportunità per una riflessione vera e propria sul rapporto tra i due “dispositivi” e le sue possibili trasformazioni nel tempo.
Il percorso, che si apre con un omaggio (sopra) a Giorgio De Chirico di Mario Schifano, prosegue nelle tre sale espositive con una scelta allestitiva che premia la visione conferendo un buon respiro alle opere. 
In mostra: Helena Almeida (1934) arista portoghese dall’approccio cross mediale la cui narrazione si concentra sulla Body Art e sulle performance, qui ritratta da Gianmaria De Luca, John Baldessari (1931) prolifico artista americano che introduce nelle scene fotografiche elementi che distorcono la realtà, per imprimere una forza che differisce sul cosa e il come l’immagine sta comunicando; Luca Bertolo (1968) artista italiano dal linguaggio essenzialmente pittorico, reduce dalla collaborazione con Il Brevetto del Geco, l’ultimo libro di Tiziano Scarpa, Giuseppe De Mattia (1980) i cui studi prendono spesso le mosse dagli archivi filmici della cineteca o dalle immagini che scatta da oggetti di recupero, Flavio Favelli (1967) ricercatore del tempo passato cui tenta di dare nuova interpretazione, Franco Guerzoni (1948) che insiste sul senso di precario e immateriale, con interventi minimi sulle immagini volti ad introdurre quel je ne sais quoi di non circoscrivibile, un’aleatoria presenza, Marcello Jori (1951) la cui familiarità con questi due media risulta evidente nell’opera in mostra, una sorta di ritratto stratificato che emerge dalla pittura per farsi fotografia, Ketty La Rocca (1938-1976, in home page), qui con un polittico che rimanda al meccanismo selettivo della memoria, Piero Manai (1951 – 1988) nell’intervento composto da polaroid + pittura, Shirin Neshat (1957) videoartista iraniana in mostra con un dittico di ritratti, Luigi Ontani (1943) la cui magia nell’operare con più media e in un teatro di maschere non delude neanche qui. Ci sono poi Federico Pietrella (1973) con un intervento site specific terminato a ridosso della mostra, che compone un ritratto con un timbro datario, Arnulf Rainer (1929) che traccia il suo intervento pittorico in perfetto stile austriaco, su un cupo Cristo fasciato di spine, Gerhard Richter (1932) che sa essere potente quando la mano interviene sulle immagini fotografiche come in questo caso, Marco Samorè (1964) con i suoi esercizi da cartolina, Alessandra Spranzi (1962) nell’acrilico su carta ritratto da C. Favero e per concludere Ida Tursic & Wilfried Mille (1974), lei di Belgrado e lui francese, presentati con un’ opera di grande formato del 2015 in stile Boho.
Il catalogo, edito da Photology, sviluppa l’interrogativo di come «Possano coabitare l’ambiguità e la promiscuità non solo interna ai due media ma anche alla piattaforma estetica contemporanea» (Fabiola Naldi) fornendo – anche in virtù degli scritti critici di otto degli artisti presenti – nuova linfa nel delta teorico che sta, come afferma Maura Pozzati: «Oltre il quadro e prima della fotografia, o prima del quadro e oltre la fotografia; oltre la narrazione della fotografia e prima dell’ordinario visibile; oltre la pittura come azione e prima della rappresentazione».  (Paola Pluchino)

Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Via delle Donzelle, 2 Bologna
Aperture straordinarie in occasione di ART CITY Bologna sabato 28 gennaio dalle 10 alle 24 e domenica 29 gennaio dalle 10 alle 19
 

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