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Difficile racchiudere in poche righe una programmazione che, solo nei numeri, risulta piuttosto impegnativa: parliamo del MAXXI, che poco fa ha presentato il suo nuovo anno, i suoi numeri, e le sue novità non solo in fatto di mostre.
Da dove iniziamo? Dal fatto che «Il MAXXI ha sviluppato il suo programma stimolando il dialogo tra creazione artistica e vita sociale in continuo cambiamento, intercettando le sfide del presente e del futuro», ha ricordato il direttore Hou Hanru, anticipando “Please Come Back. Il mondo come prigione?” la mostra che da febbraio, con una serie di 50 opere, metterà a fuoco partendo dal tema del carcere come si vive nella società del controllo globale, ipertecnologica e iperconnessa in cui siamo immersi.
Ma visto che non solo di arte vive il museo ma anche di mecenatismo privato e rapporto con le aziende, ecco che arriva anche la sesta edizione del Progetto “ALCANTARA-MAXXI”, quest’anno dedicato alle “Local Icons. Urban Landscapes from North to South”: otto città raccontate da otto designer internazionali, attraverso la versatilità del morbido tessuto.
Dedicate all’architettura, invece, ci saranno il tributo a Zaha Hadid e al suo rapporto con l’Italia, in un progetto nato dalla collaborazione con lo studio Hadid e Zaha Hadid Foundation, e anche “Mobile Architecture. Yona Friedman”, nata dalla collaborazione con il Power Station of Art di Shanghai che nel 2017 ospiterà la mostra su Superstudio, per raccontare il pensiero e il lavoro di Friedman.
Per gli art lovers tout court invece la grande mostra monografica dedicata a Piero Gilardi, in una carrellata di opere realizzate negli ultimi 40 anni.
E poi The Independent, il progetto speciale pluriennale dedicato alle piattaforme indipendenti; Freedom of Movement, progetto di Nina Fischer e Maroan el Sani; la mostra di Kemang Wa Lehulere, artista sudafricano, vincitore di Deutsche Bank – Artist of the Year 2017; Franco Purini, Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, nel mese di ottobre e ancora, tornando alla stringente attualità, “Beirut, Rinascimento Mediterraneo/Mediterranean Renascence”, che conclude la trilogia su Mediterraneo e Medioriente curata da Hou Hanru, mentre non mancheranno anche esposizioni più scientifiche e “pratiche”: “Einstein Oggi. Percorsi tra arte e scienza”, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il MIUR, con Tomás Saraceno che il prossimo autunno realizzerà un’installazione ad hoc per la mostra, e “Corpo, Movimento, Struttura. Il gioiello contemporaneo e le sue strutture”.
Ebbene, che manca? Lo racconta la Presidente Giovanna Melandri: «Dopo il lavoro di crescita e consolidamento di questi anni, annunciamo il grande progetto di riorganizzazione, rilancio e valorizzazione della Collezione, anima del museo». Ovvero? Ovvero gli spazi della raccolta triplicheranno dal prossimo maggio: al piano terra vi sarà, per esempio, la video gallery permanente, mentre in Piazza Boetti sarà lo spazio per nuove grandi installazioni, connettendo esterno e interno. Al primo piano, invece, focus a partire dalle opere della collezione.
E ancora, continuano i public programs, la collaborazione con Fondazione Cinema per Roma – CityFest con la rassegna “Cinema al MAXXI”, i workshop, le visite guidate, gli ingressi gratuiti e nasce anche la JACK Contemporary Arts Tv, la prima, innovativa web Tv dei musei d’arte contemporanea di cui il MAXXI è capofila e che a oggi coinvolge già 14 istituzioni in Italia e all’estero, frutto della nuova partnership tecnologica con Engineering. Non sarà un caso, insomma, che nell’arco dello scorso anno la bigliettazione è aumentata del 33 per cento e la “MAXXI Community” quasi raddoppiata, con il 43 per cento. Aggiornamenti in corso sui lavori.