30 gennaio 2017

La Haus der Museum Kunst di Monaco non tornerà nazista. La politica cittadina mette il veto sul progetto di Chipperfield

 

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La Haus der Museum Kunst, il museo voluto da Adolf Hitler per Monaco nel 1937, che dopo il suo lugubre piano nazista negli anni ha cercato riscatto come piattaforma per un’arte inclusiva e libera, ospitando anche le direzioni di Okwui Enwezor e Chris Dercon, non tornerà ad essere architettonicamente “nazi”, come vorrebbe l’architetto David Chipperfield secondo i suoi piani di ristrutturazione. 
A mettersi contro, da una parte all’altra, molta politica della città: la scorsa settimana, secondo quanto riporta il Tagesspiegel, l’architetto britannico ha presentato le sue argomentazioni ai politici locali, affermando che il 98 per cento dei lavori di ristrutturazione per un costo totale di 78 milioni di euro, hanno a che fare con gli interni del museo, e comprendono l’ottimizzazione del consumo di energia, il sistema di regolazione della temperatura, e il ripensamento dell’ala ovest sottoutilizzata del museo, che sarà probabilmente trasformarla in un palcoscenico per spettacoli, concerti e dibattiti. Fin qui tutto bene, ma pare che quando si sia arrivati alla discussione delle ristrutturazioni degli esterni Chipperfield è stato messo al palo. Il Ministro per la cultura bavarese Ludwig Spaenle ha parlato delle polemiche che arriveranno con la rimozione dell’area verde antistante, mentre Sepp Dürr, dei Verdi, ha sostenuto che se l’edificio tornerà al suo aspetto nazista la questione non sarà filosofica, ma politica.
L’architetto? Pare che abbia accettato di buon grado di rivedere il progetto e sui Tigli che ci sono all’esterno si pensi già a una valorizzazione. Vedremo. 

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