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Appuntamento speciale domani, alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, con l’artista libanese Walid Raad, in occasione della sua mostra alla Fondazione VOLUME! che apre i battenti il 3 febbraio.
In dialogo con la curatrice Claudia Gioia, l’artista ripercorrerà il suo metodo di lavoro e le sue poetiche, fatte di narrazioni borderline, come nel progetto pluridecennale The Atlas Group (1989-2004, sopra un particolare), che si è concentrato sulle guerre che hanno afflitto il Libano nei decenni passati, indagate attraverso diversi medium e con la convinzione che “alcuni eventi possono essere stati vissuti, ma non conosciuti a fondo”. Ecco dunque l’ingresso della finzione come ulteriore moto di indagine.
“Yet Another Letter to the Reader”, il progetto concepito per la fondazione romana, segue questa scia: attraverso la disposizione di più di 30 casse normalmente utilizzate per il trasporto e/o la conservazione delle opere d’arte, lo spazio di via San Francesco di Sales diverrà uno storage reale e immaginario, per mettere in relazione esterno ed interno degli oggetti, e per focalizzare l’attenzione su una serie di artisti e opere d’arte arabe del Novecento “dispersi” nella memoria, invisibili. Perché? A causa dei conflitti che si susseguono ininterrotti, e che hanno avuto la responsabilità di “fare buio” sulla cultura orientale, per lasciare posto – ovviamente – al dominio occidentale del pensiero.
Un modo per immaginare un’altra storia, per leggere gli sviluppi di quella accaduta, e pensare agli svolgimenti di domani. Appuntamento dalle 18.