Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Anish Kapoor si è aggiunto alla protesta anti Trump con un lavoro ispirato a Joseph Beuys. L’artista ha rileaborato il poster della performance di Beuys I Like America and America Likes Me (1974), cambiando il titolo in I Like America and America Doesn’t Like Me scritto con un font simile a Antiqua–Fraktur, comunemente associato alla propaganda nazista.
I Like America and America Likes Me fu una delle azioni più famose dell’artista tedesco. Nel 1974, contrario alla guerra in Vietnam, appena atterrato a New York si fece trasportare da un’ambulanza alla René Block Gallery, avvolto in una coperta di feltro. Lì, per tre giorni, Beuys svolse la sua performance in compagnia di un coyote con il quale acquisto gradualmente confidenza. Alla fine Beuys tornò in Europa ancora avvolto in una coperta, senza aver mai messo piede sul suolo americano e senza aver visto nulla oltre la galleria.
Kapoor ha invitato gli artisti a diffondere la loro versione del poster: “Chiedo ai miei colleghi artisti e ai cittadini di diffondere il loro nome e la loro immagine utilizzando il lavoro di Joseph Beuys come un punto di riferimento per il cambiamento sociale. Il nostro silenzio ci rende complici con la politica di esclusione. Noi non staremo in silenzio”. L’ultimo arrivato a gridare, insomma. Meglio tardi che mai.