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Ogni anno se lo portano a casa gli artisti che hann contribuito, in maniera straordinaria, alla storia. Giunto alla sua 18esima edizione, il Roswitha Haftmann Prize, promosso dall’omonima fondazione di Zurigo, quest’anno premia Hans Haacke, a cui vanno i 150mila franchi svizzeri in palio, ovvero circa 160mila euro. Il più grande montepremi per l’arte in Europa ha “apprezzato l’impegno coraggioso e risoluto nel corso di molti decenni, e la capacità di stimolare il dibattito sulle questioni sociali attraverso un’arte provocatoria, ma anche la brillantezza intellettuale e la qualità formale delle opere”, ha detto la giuria – rispetto alla scelta di premiare Haacke – in un comunicato.
Nato nel 1936 a Colonia e dal 1965 a New York, Haacke è una figura chiave nell’Arte Concettuale, ha portato all’interno dei musei la politica, ha lavorato con la Land Art, esposto alla Biennale di Venezia (in alto il suo Padiglione, nel 1993) e anche al Forth Plinth di Trafalgar Square, a Londra, così come a Documenta, al Centre Pompidou e Museo Reina Sofia, solo per dirne alcuni.