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Presentato stamane dal direttore Gianfranco Maraniello e dalla Presidente Ilaria Vescovi il nuovo corso del MART, che entra nel suo 14esimo anno di vita e ripensa alle sue funzioni museali, ovvero alla qualità della fruizione per lo spettatore, e anche ad un riallestimento della collezione permanente che quest’anno si arricchirà – anche – di alcune nuove opere appartenenti ad alcune tra le maggiori raccolte italiane: Alessandra Allaria, Panza di Biumo e Gemma De Angelis Testa.
Oltre a questo, inoltre, si inizia con il riallestimento della mostra “L’irruzione del contemporaneo”, al secondo piano, che vedrà anche l’ingresso di pezzi di Joseph Kosuth, Hanne Darboven, Sol LeWitt e Hamish Fulton, di proprietà Panza di Biumo, mentre Agi Verona (ovvero Giorgio Fasol) e De Iorio, metteranno al museo Fischli & Weiss, Adrian Paci, Mark Leckey, insieme alla grande installazone prettymucheverywordwritten, spoken, heard, overheard from 1989 di Douglas Gordon, di proprietà del Mart, che tornerà in scena.
Ma andiamo al sodo: cosa si preannuncia nelle tre sedi trentine (ovvero Mart, Galleria Civica e Casa Depero)? Qualcosa come 15 mostre.
Si parte con “Mario Sironi nella collezione Allaria”, dal 5 marzo, mentre Grazia Toderi e Orhan Pamuk, con “Words and stars”, a cura del direttore, saranno protagonisti a partire da aprile.
Armando Testa e tutti i suoi “Ismi” arriveranno in estate, mentre – da non perdere – ci saranno anche le mostre dedicate a Carlo Alfano, “Soggetto spazio soggetto”, e la retrospettiva del grande Francesco Lo Savio, a cura di Alberto Salvadori, che apriranno nel prossimo autunno, il 5 novembre, per arrivare al febbraio 2018.
Alla Civica, invece, da segnalare c’è “Almanacco 70. Architettura e astrazione”, con opening il prossimo 11 febbraio, mentre la personale di Jacopo Mazzonelli, “Il suono dell’arte”, coprirà l’autunno 2017 (dal 7 ottobre al prossimo 7 gennaio).
Cambia, nelle sede di Rovereto, anche l’area Moderna: “Oltre al costante aggiornamento delle Collezioni e del percorso di visita permanente “L’invenzione del moderno”, particolare attenzione sarà posta su quello straordinario e fertile momento storico che fu il Primo Novecento in Italia”, si annuncia.
E allora via, con La carrozzella di Carlo Carrà (1916), che rientra dopo le mostre di Parigi e Firenze, e le restaurate tele Le ereditiere (Le sorelle) (1910) di Casorati e la Signora in rosso (1931) di Manlio Rho.
E ovviamente non c’è Rovereto senza Fortunato Depero: “Così come il Mart, anche Casa Depero sarà oggetto di interventi tecnici volti ad aumentare gli standard museali in vista di progetti sempre più rilevanti”, è lo statement, mentre il futurista quest’anno prenderà il largo anche per la monografica alla Fondazione Magnani Rocca di Parma, e per i Musei di San Domenico a Forlì.
Un Trentino, insomma, che si esporta, e che si presta: sono state infatti oltre 300 le opere delle Collezioni del Mart prestate ad altre istituzioni, e circa 200 le nuove acquisizioni nel 2016, tra acquisti, donazioni e depositi. Aggiornamenti a presto!
Sopra: Carlo Alfano con “Frammenti di un autoritratto anonimo n.31”, 1972. Photo: L. D’Alessandro