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Iniziano a spuntare i dati di chiusura dell’anno passato, e le grandi case d’aste fanno i conti con i cambiamenti di tendenza e con la crisi. Christie’s ha da poco reso noti i suoi numeri e, a fronte di un calo delle vendite all’asta – passate da 4,3 miliardi di sterline nel 2015 a 3,3 miliardi nel 2016, in discesa del 23 per cento – il volume delle vendite private è passato da 554 milioni nel 2015 a 694 milioni nel 2016.
Sotheby’s ha pubblicato i dati relativi ai primi 9 mesi del 2016 e già da questi si evince un calo nelle vendite private decisamente meno grave rispetto a quello avvertito nelle aste pubbliche. Infatti, se le aste chiudono a 4,1 rispetto ai da 6 miliardi di dollari del 2015, le vendite private scendono da 455 milioni a 417.
Phillips, dopo aver dichiarato che le vendite totali sono rimaste invariate dal 2015 (500 milioni) ha condiviso solo le percentuali dell’anno appena chiuso: le vendite private sono cresciute del 19 per cento, mentre quelle all’asta sono diminuite del 2 per cento.
Chiaramente i venditori non vogliono mettere all’incanto le loro opere in un momento il cui il mercato è estremamente incerto, ma le vendite private sono il perfetto rifugio per chi vuole vendere senza esporsi a rischi e rimanere ancora nell’ombra. (RP)