Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La lamentela è stata data a caldo a Le Parisien da uno studente di storia dell’arte: al Museo Picasso di Parigi, riaperto due anni fa dopo innumerevoli mesi e mesi di restauri, costati in tutto 66 milioni di euro, c’è la muffa. Peccato che non sia una roba da poco considerando il clima parigino, e peccato che il problema sia dovuto al mancato isolamento tra il freddo esterno e l’aria calda interna, un po’ come avvenuto alle cornici di 12 grandi finestre al primo piano: mangiate dalla muffa a causa di un doppio vetro particolarmente mal progettato.
La colpa? Secondo Artforum si potrebbe arrivare in tribunale per decidere chi dovrà pagare la questione, ma gli imputati sul tavolo già sarebbero noti: lo studio di architettura, la società di progettazione, e il “general contractor” di quella che è una delle più grandi collezioni di Picasso nel mondo, visitato ogni giorno da migliaia di turisti. E la muffa non è il miglior biglietto da visita.