03 marzo 2017

Tre piccoli catalani per il Pritzker Prize 2017. A portarsi a casa il titolo il gruppo RCR Arquitectes

 

di

Ci sono un po’ di complessità nell’assegnazione del nuovo Pritzker Prize, il “Nobel” per l’Architettura, secondo gli esperti del progetto. La prima questione è che l’award, dopo essere stato raccolto da “archistar” come Frank Gehry, Renzo Piano e Zaha Hadid, quest’anno ha scelto invece un “piccolo” gruppo catalano, RCR Arquitectes, che hanno base a Girona, conosciuta nel mondo poco per la cattedrale, e più per l’aeroporto servito dalle compagnie low cost. 
In secondo luogo perché il premio si fa in tre: a vincere infatti sono Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta, che hanno fondato lo studio nel 1988. 
Il loro lavoro è noto perché presta particolare attenzione alle zone circostanti in cui essi costruiscono, attingendo il modus operandi dall’architettura tradizionale giapponese. Usano materiali moderni, tra cui acciaio riciclato e plastica, per eseguire i loro progetti.
E allora, perché sono stati scelti? “Viviamo in un mondo globalizzato, in cui dobbiamo fare affidamento alle influenze internazionali, il commercio, la discussione, le transazioni. Ma sempre più persone temono che a causa di questa influenza internazionale perderemo i nostri valori locali, la nostra arte e le nostre consuetudini. Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta ci dicono che può essere possibile avere entrambe le possibilità”, ha dichiarato la giuria del Pritzker Prize in un comunicato.
I tre saranno ufficialmente “onorati” alla State Guest House, nel giapponese Palazzo Akasaka di Tokyo, il 20 maggio.

Nelle foto: Rafael Aranda, Carme Pigem, and Ramon Vilalta. Photo Javier Lorenzo Domínguez, courtesy Pritzker Architecture Prize

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui