04 marzo 2017

Un libro di fotografie per bene: Fondazione Pianoterra presenta “Little Ones” di Alessia Bulgari, con il supporto di Marina Abramović

 

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Pianoterra è una fondazione, nata nel 2008, che opera a Roma e Napoli, aiutando e sostenendo le famiglie più vulnerabili, specialmente per quanto riguarda la coppia madre-bambino, per prevenire problemi di salute e di sviluppo legati alla povertà e alla marginalità, evitando che si trasmettano di generazione in generazione. 
Sostenuta esclusivamente da finanziamenti privati l’associazione, che nella sua mission ha anche il programma 1000Giorni, a supporto delle donne in gravidanza e dei piccoli che vivono in contesti difficili, stavolta come forma di autofinanziamento nonché per la promozione culturale, lancia “Little Ones”, libro fotografico di Alessia Bulgari, edito da Trolley Books, che ha anche una prefazione a cura di Marina Abramović.
Il primo appuntamento sarà lunedì a Napoli, alla libreria IOCISTO, per poi passare all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, appuntamento al quale sarà presente anche Marina Abramović, per concludersi poi con una conferenza a Roma, al MAXXI. 
Un libro che raccoglie, legate solo dal tema dell’infanzia, le foto di Bulgari, fotografa e presidente e co-fondatrice della Fondazione Pianoterra, scattate nel corso di diversi anni in luoghi diversissimi, e che è diventato un volume grazie al confronto con Marina Abramović, che ha spiegato: «Spero che il lettore possa trovare la sua interpretazione personale perché sento che uno degli scopi di questo libro sia quello di risvegliare in ciascuno di noi ricordi tenuti a lungo nascosti, memorie d’infanzia che ci riconnettano con i piccoli che tutti siamo stati».
Il prezzo del volume? Offerta libera, partendo da una base di 20 euro, e insieme alla presentazione londinese sarà anche allestita una mostra, con relativa campagna di crowdfunding. 

Sopra: Il fratellino timido. (The shy little brother). Djenné, Mali, 1989
In home page: Volare, oh oh! The sheltering sky. Béni Abbès, Algeria, 1989, courtesy Fondazione Pianoterra

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