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Il 2017 è decisamente il suo anno, dopo essere stato nominato presidente del Arts Council England, a conferma della sua grandiosa carriera Nicholas Serota riceve l’importante premio del Center for Curatorial Studies del Bard College, Audrey Irmas Award for Curatorial Excellence, che riconosce proprio il merito dell’ex direttore della Tate.
Ed effettivamente di traguardi ne ha raggiunti, e sotto la sua direzione ha portato la Tate ad essere la meravigliosa istituzione che oggi conosciamo. Durante la sua guida, dal 1988 ad oggi, la Tate ha aperto la Tate St Ives nel 1993 e la Tate Modern nel 2000, con la sua recente estensione nel 2016, ridefinendo l’edificio Millbank come Tate Britain (2000). Il Museo ha anche allargato i suoi orizzonti includendo la fotografia del Ventesimo secolo, il film, le performance, e di tanto in tanto l’architettura, e ha iniziato a acquisire opere provenienti da America Latina, Asia, Medio Oriente e Africa. Tra il 1976 e il 1988, Serota è stato Direttore della Whitechapel Art Gallery, dove ha curato numerose mostre tra cui Robert Ryman (1977), Carl Andre (1978), Gerhard Richter (1979), Eva Hesse (1979), Anselm Kiefer (1980), Georg Baselitz (1980 e 1983), e Bruce Nauman (1987). Negli ultimi anni ha curato o co-curato mostre di Donald Judd (2004), Howard Hodgkin (2006) Cy Twombly (2008), ancora Gerhard Richter (2011), e la retrospettiva su Matisse: The Cut-Outs (2014). A Serota viene riconosciuta la sua capacità di creare delle nuove visioni nel campo della pratica espositiva, Tom Eccles, direttore esecutivo di CCS Bard ha dichiarato: «Nicholas Serota è una figura torreggiante nel mondo dell’arte e dei musei. Sia come curatore che direttore, è stato un grande sostenitore per l’arte e gli artisti contemporanei, soprattutto in Gran Bretagna dove ha instancabilmente costruito una delle grandi istituzioni artistiche del nostro tempo. Siamo lieti di presentare questo premio alla carriera in un momento di cambiamento per la sua carriera»