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Giornata dedicata alla memoria del critico e curatore Roberto Daolio all’Accademia di Belle Arti di Bologna, mercoledì prossimo dalle 17. Ma non si tratta di un commiato o delle celebrazioni intorno alla sua figura, bensì della premiazione di quei giovani e di quei progetti che, grazie a Daolio, avevano preso forma negli anni, dentro e fuori l’ateneo di via Belle Arti.
In primo luogo, dunque, la consegna del Premio Daolio, che offre agli studenti dell’Accademia uno stimolo allo sviluppo della ricerca e della pratica artistica contemporanea nel contesto pubblico nel suo più ampio agire sociale, politico, estetico e teorico. Barbara Baroncini, Laura Bisotti, Simona Paladino, Gabriella Presutto, vincitrici dell’award nel 2015 racconteranno come il progetto premiato, Viva Voce (sopra), è stato realizzato alla Croce del Biacco, nella periferia nord-est di Bologna, mentre Mimì Enna parlerà della sua esperienza in Islanda, grazie al premio destinato ad una residenza artistica del network Little Constellation, il network nato per creare e diffondere progetti legati alle ricerche artistiche nei piccoli Stati d’Europa iniziato nel 2004 dagli artisti Rita Canarezza & Pier Paolo Coro, con la cura di Daolio e Alessandro Castiglioni. E poi premiazioni per Flavio Pacino e Alena Tonelli, giovani artisti per l’edizione 2016, mentre si lancerà anche il bando per i ragazzi che parteciperanno nel corso del 2017.
Ma c’è anche un secondo progetto che si presenterà a Bologna e che è un “omaggio” ad un’esperienza: è il libro Plutôt la Vie… Plutôt la Ville. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica, a cura di Maria Rita Bentini, Gino Gianuizzi, Mili Romano, che raccoglie contributi di Renato Barilli, Alessandra Tesi, Roberto Pinto, Mili Romano, insieme ai progetti e alla documentazione dei vincitori della seconda e della terza edizione, e che prende il nome da una mostra curata nel 2000 alla Galleria Neon di Bologna. Una giornata, insomma, anche per Roberto.