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Venerdì, alla Galleria Nazionale di Praga, inaugura l’ultima mostra di Ai Weiwei, “Law of the Journey”. Protagonista sarà Lifeboat, un’opera gonfiabile lunga 70 metri composta da 258 figure senza volto, che ricordano i gommoni sovraffollati su cui i migranti affrontano il loro viaggio. Tema centrale nel lavoro di Weiwei continua ad essere l’indagine sulla crisi europea dei rifugiati: Pochi giorni fa, il cancelliere austriaco Christian Kern ha proposto un taglio netto delle sovvenzioni dell’Unione Europea per i Paesi che si rifiutano di accettare i migranti dell’UE. Tra questi figura proprio la Repubblica Ceca, che nelle ultime settimane è stata molto riluttante ad accogliere profughi provenienti da Italia e Grecia. «Non c’è crisi dei rifugiati, ma solo crisi umana…Nel trattare con i rifugiati abbiamo perso i nostri valori di base», ha dichiarato l’artista cinese.
La mostra rappresenta un’altra tappa del lavoro di Ai Weiwei, che, tra i tantissimi interventi, nel 2016 aveva rivestito le colonne della Konzerthaus di Berlino con 14mila giubbotti di salvataggio, mentre a gennaio di quest’anno in occasione della grande retrospettiva “Ai weiwei. Libero” a Firenze, una serie di gommoni appesi alle finestre inquadravano la facciata di Palazzo Strozzi. Speculazione o no, sicuramente piuttosto che vedere il corpulento artista mimare il piccolo Aylan morto, preferiamo un’installazione a metamorfosi di gommone.