15 marzo 2017

Tutti neutrali

 
Fuori dalle mura domestiche tutti uguali: la Corte di Giustizia dell'Unione Europea delibera: le aziende possono vietare ai loro dipendenti di indossare qualsiasi "visibile" segno politico, filosofico o religioso. Proprio qualsiasi?

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Ci farebbe piacere essere tutti neutrali, e non “ognuno” a casa loro. Ci piacerebbe che ognuno vivesse libero, appendendo al chiodo credenze e superstizioni e tradizioni irrinunciabili e “leggende”. C’è da usare il condizionale, perché mentre qualcuno esploderà di alterigia grazie alla delibera della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in Lussemburgo, che ha dato l’ok – rispetto a due ricorsi di due donne islamiche – al divieto di indossare simboli religiosi o politici sul lavoro, fatto da parte delle aziende, qualcun altro forse ricorderà a questi signori che i simboli religiosi dovrebbero essere uguali per tutti.
Quindi, nel caso italiano e cattolico di Santa Romana Chiesa, se va via lo chador che se ne vada anche il Crocifisso dagli uffici, delle aule scolastiche, dagli uffici pubblici. E non perché “è sempre stato così”, come si sente, ma perché così è stato a partire dai Patti Lateranensi del 1922: “In questi ultimi anni, in molte scuole primarie del Regno l’immagine di Cristo ed il ritratto del Re sono stati tolti. Ciò costituisce una violazione manifesta e non tollerabile e soprattutto un danno alla religione dominante dello Stato così come all’unità della nazione. Intimiamo a tutte le amministrazioni comunali del Regno l’ordine di ristabilire nelle scuole che ne sono sprovviste i due simboli incoronati della fede e del sentimento patriottico”, recitava una circolare dello stesso anno.
Dunque alcuni simboli no ed altri sì in base alla “religione dominante” in un determinato Paese, o via tutto? A chi obietta superiorità rispetto all’Islam e l’abbraccio di una religione (cristiana) più “moderata” dovremmo poi ricordare che, se davvero siamo più “avanti”, dovremmo esserlo anche nell’integrazione, e non solo nella privazione – loro – dei simboli religiosi e tradizionali. Volete spogliare di pregiudizi il mondo del lavoro, dell’istruzione e della comunità in genere, rendendo tutto laico. Ci sono due strade: o ci si spoglia tutti, ma proprio tutti, senza distinzioni di classi, enti e stipendi, o non si spoglia nessuno. E si impara il rispetto. Quale vi piace di più? (MB)

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