17 marzo 2017

Giudicato colpevole Zwelethu Mthethwa: l’artista sudafricano avrebbe ucciso una giovane “lavoratrice del sesso” nel 2013

 

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Il verdetto di colpevolezza arriva dalla Corte di Città del Capo, in Sudafrica. Una sentenza che sta scuotendo un po’ tutto il mondo dell’arte internazionale, e che invece ha trovato grande approvazione nei gruppi organizzati dei “sex-workers”, che vedono nella sentenza la prima giustizia per Nokuphila Kumalo, uccisa a 23 anni nel 2013 da colui che è stato identificato come l’artista Zwelethu Mthethwa. Fotografo classe 1960, nato a Durban, la sua carriera decolla nel 2000 con la Biennale di Dakar, e nel 2001 è a Roma nella mostra “Sacred Homes – Mother & Child”, mentre nel 2005 presenta “The Experience of Art” alla Biennale di Venezia a cui seguono anche partecipazioni nelle Biennali di Istanbul, L’Avana, Sharjah e San Paolo, così come al MoMA e al Pompidou.
Una pessima storia, ricostruita secondo telecamere di sorveglianza che – secondo la difesa – non sarebbero state nemmeno abbastanza chiare nel mostrare il volto di questa figura che ridusse a pezzi la giovane prostituta. Dal canto suo lo stesso artista, che non ha testimoniato durante il processo, ha detto alla corte – tramite uno psichiatra – che non aveva alcun ricordo degli eventi della serata, forse a causa di consumo di alcool. La condanna minima potrebbe essere di 15 anni.

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