21 marzo 2017

La Francia segue l’Italia, e dopo i “caschi blu” arriva il fondo globale per proteggere l’arte dalle zone a rischio

 

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Venerdì la Francia proporrà al Consiglio di sicurezza dell’ONU, in collaborazione con l’Italia, una nuova risoluzione per salvaguardare i siti a rischio nelle zone di guerra di tutto il mondo, sottolineando l’importanza di proteggere i siti di interesse culturale in tutte le zone di guerra e la lotta contro il traffico di opere d’arte. 
Il nuovo fondo globale per la protezione del patrimonio culturale nelle zone di guerra, guidato da Francia e gli Emirati Arabi Uniti, è stato presentato ieri al Louvre dal presidente François Hollande e dal vicepremier degli Emirati, lo sceicco Saif Bin Zayed Al Nahyan.
Originariamente annunciato in una conferenza internazionale in occasione del G7 ad Abu Dhabi lo scorso dicembre, l’International Alliance for the Protection of Heritage in Conflict Areas ovvero l’Alleanza Internazionale per la Protezione del Patrimonio nelle zone di conflitto (Aliph),  sarà guidato da un consiglio di 14 membri, presieduto dal miliardario Thomas Kaplan che ha già investito un milione di dollari per il progetto. Come riportato da The Art Newspaper, gli altri membri del consiglio sono Mariet Westermann, il vice-presidente esecutivo della Andrew W. Mellon Foundation, Richard Kurin, il sottosegretario per i musei e la ricerca presso lo Smithsonian Institution di Washington DC, Jean-Luc Martinez, il direttore del Louvre, Markus Higert, il direttore del dipartimento dell’arte del Vicino e Medio Oriente presso il Pergamon Museum di Berlino, Mohamed al-Mubarak, presidente del Turismo e la Cultura Autorità di Abu Dhabi e Jack Lang, ex ministro della cultura francese che è ora il capo della Institut du Monde Arabe di Parigi. 
L’Aliph ha finora raccolto 75 milioni di dollari tra i contributi di Francia, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Altri, come la Svizzera, la Germania e la Cina, hanno dato il loro appoggio per il supporto amministrativo, che include la creazione di un centro direttivo a Ginevra o la memorizzazione di opere antiche a rischio nei musei nazionali. 
Durante la conferenza è stato sottolineato come questa iniziativa sia complementare ai programmi di salvaguardia del patrimonio storico – artistico lanciati dall’Unesco (che avrà anche un rappresentante nel consiglio) e ovviamente in vista del G7 della cultura che si terrà a Firenze alla fine di questo mese.

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