26 marzo 2017

Ancora stretta sull’arte “politica” in Turchia. La pittrice Zehra Doğan condannata a quasi tre anni di carcere per aver illustrato un attacco contro i curdi

 

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Zehra Doğan è una pittrice e giornalista turca di origine curda che è stata condannata a 2 anni, nove mesi e 22 giorni di carcere per aver realizzato un dipinto che raffigurava la distruzione causata dalle forze di sicurezza turche nel quartiere Nusaybin, della provincia di Mardin, una regione curda in Turchia.
Ad avere emesso la sentenza sarebbe stata proprio la corte penale turca di Mardin, secondo una versione perché l’artista avrebbe raffigurato bandiere turche su edifici distrutti dalle stesse forze del Paese, mentre secondo la versione di Artforum la Corte si sarebbe espressa secondo una teoria per cui, a far scattare la cella, sarebbero state le operazioni militari illustrate.
In un tweet cancellato Doğan aveva riportato la sua verità: “Mi sono stati dati due anni e 10 mesi solo perché ho dipinto bandiere turche su edifici distrutti. Ed è stato il governo turco a causare questo. Io ho solo dipinto”. E ti pare poco, nella Turchia dei golpe falliti e della censura di Erdogan? Le autorità hanno arrestato Doğan in un caffè alla fine dello scorso luglio, sostenendo che le sue opere hanno dimostrato il suo collegamento al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato un’organizzazione terroristica da parte del governo turco.
Chiedersi chi ha dipinto cosa, insomma, è un eufemismo. 
Nelle foto il dipinto di Zehra Doğan. Per gentile concessione del Progetto Voice

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