28 marzo 2017

Pop Up! Gluppa. Il Festival di Street Art che interpreta la tradizione marchigiana. Con un viaggio 2.0 tra colore e sapore

 

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Smartphone carico, mappa aggiornata con l’itinerario giusto e tutti i giga disponibili di connessione dati, per non perdere l’orientamento e per condividere le impressioni di questo viaggio alla scoperta dei tesori più o meno nascosti, più o meno immateriali, delle Marche. Ma non dimenticate di annodare per bene la gluppa, perché, con POP UP!, il linguaggio globale della Street Art, quei buoni sapori di una volta e i motivi del folclore regionale, sembrano aver trovato la strada giusta verso l’ibridazione.
Pop Up! è un festival dedicato alle varie declinazioni dell’arte urbana, a cura dell’impresa culturale MAC-Manifestazioni Artistiche Contemporanee. Dal 2008, si sono succedute quattro edizioni, diffuse dalla prua dei pescherecci del porto di Ancona alle piccole stazioni ferroviarie dei comuni che si inerpicano tra i Colli Eusini Frasassi.  Una lunga strada ricca di colori e forme, tra stencil, rulli e fat cap, attraverso cui esplorare anche quelle zone un po’ al di là delle proposte dei tour operator, accostandosi agli stili dei nomi più influenti della Street Art come, tra gli altri, Lucamaleonte, Ozmo, DEM, 108, M-CITY, Ericaeilcane, Sten&Lex, BLU. 
L’idea del movimento, così naturale per tale linguaggio artistico, diventa strutturale per POP UP! GLUPPA Art, Food and Travel, il progetto del 2017 che si affianca all’idea del Festival, come una sorta di spin off che segna una continuità con quanto già svolto, proponendo una residenza d’artista ma guardando più al modello nomade che a quello stanziale, in lungo e in largo per la regione marchigiana. On the road verso Carpegna, dove Moneyless, al secolo Teo Pirisi, ha lavorato a stretto contatto con l’Antica Stamperia della famiglia Francioni, scoprendo le possibilità espressive delle antiche tecniche di stampa a mano su tessuto. Così, lo street artist nato a Milano nel 1980, già ospite dell’edizione 2008 del Festival, ha rielaborato la gluppa, termine che nel dialetto locale indica l’ampio fazzoletto entrato nell’iconografia del viandante e atto a contenere il necessaire da viaggio, soprattutto cibarie di ogni tipo e per tutte le occasioni, colazione, pranzo, cena e merenda. Un accessorio rivelatosi sicuramente fondamentale, nel corso del cammino che ha portato l’artista a conoscere le specificità del territorio, per realizzare opere a cielo aperto, in dialogo con le atmosfere del paesaggio e le attività delle persone, in un’alchimia di contemporaneo e tradizione raccontata dalle immagini del regista Mattia Fiumani. E per aggiungere un tocco di sapore 2.0, cinque blogger di spicco – Saskia Balmaekers, Stefania Guglielmi, DJ Yabis ed Elisa e Luca di “Mi prendo e mi porto via” – sono stati invitati a ripercorrere le tappe della residenza d’arte girovaga, con un blogtour alla ricerca delle tipicità naturali, culturali ed enogastronomiche. Sono ben 16 le aziende agroalimentari, di terra e di mare, che hanno aderito. Speriamo che la gluppa sia abbastanza capiente! (Mario Francesco Simeone)

Home page: Moneyless e tessuto Gluppa stampa a ruggine
Sopra: Emanuele Francioni e Moneyless all’Antica Stamperia di Carpegna

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