31 marzo 2017

La “Sala Bianca” di Robert Kuśmirowski del Centro Pecci va in asta: un’azione pubblica, e decisamente “benefica”

 

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La sala era “arredata” con 200 sedie, e alle pareti un’infinitudine di materiali di recupero: specchi, credenze, camici da lavoro, biciclette…tutto bianco. Una stanza di un altro mondo, etereo, metafisico: lo spazio dopo la morte o
le tracce sempre più flebili del nostro passaggio sulla terra? Un’opera che “vuole sollecitare le sensazioni che
proveremmo fermandoci a riflettere sul trascorrere del tempo”: ecco Quarantine, la Sala Bianca di Robert Kuśmirowski realizzata per “La fine del mondo” al Centro Pecci di Prato. Che ora potrà essere vostra.
Il museo, infatti, in collaborazione con Farsettiarte, per martedì 4 aprile – alle 21 – ha organizzato nella stessa sala un incanto dove i vari elementi dell’opera saranno battuti a blocchi tematici e a pezzi singoli, con valori di base che vanno da poche decine di euro a alcune migliaia, a seconda della dimensione e dell’importanza. Il ricavato sarà così suddiviso: un terzo andrà all’artista, creatore del lavoro, un terzo alla Comunità Emmaus (che ha contribuito alla realizzazione fornendo il materiale) e un terzo al Centro Pecci, che così potrà recuperare i costi di produzione.
Due opportunità in una: per avvicinarsi all’arte e iniziare una collezione (anche con pochissimi euro, dipende dal pezzo scelto), e per contribuire a due “cause sociali”: una mano ad Emmaus, e una mano al Pecci, che in questi mesi ha portato a “La fine del mondo” oltre 65mila presenze. 

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