02 aprile 2017

Isolo17 Gallery porta a Verona 18 artisti per esplorare la fotografia cubana contemporanea

 

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Da domani negli spazi della galleria veronese Isolo17 apre al pubblico “Mala Yerba”, la fotografia cubana contemporanea del XX e XXI secolo, realizzata  in collaborazione con l’International Photo Project  e Fondo Malerba per la Fotografia. La mostra, a cura di Alain Cabrera Fernández e Giovanni Monzon presenta alcuni dei maggiori protagonisti della fotografia cubana d’oggi, che spesso hanno avuto grosse difficoltà a inserirsi nei circuiti espositivi nazionali e non, anche da un punto di vista promozionale e commerciale. Per capire lo stato della fotografia cubana odierna è necessario ricordare il “Rinascimento dell’Arte Cubana”, che negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso investì l’arte nazionale, comportando una rottura con gli anni precedenti. Come ricordato da Alain Cabrera Fernández: «I suoi rappresentanti puntavano a fare un’opera di carattere più intimista, volendo riflettere (oppostamente allo “ufficiale”) la realtà con uno sguardo più soggettivo, impegnando una forte proiezione critica da e verso la società imperante.» Troviamo qui esplicitata la tesi in voga a Cuba: “malgrado le circostanze, qua gli artisti crescono come l’erba cattiva” (pese a las circunstancias, aquí los artistas siguen creciendo como la mala yerba). I lavori esposti in mostra da Isolo17 svelano un corpus eterogeneo di soluzioni, dove sono riconoscibili le singole poetiche ma anche elementi comuni caratteristici di questa nuova generazione di artisti.  Da una parte la fotografia di carattere documentale, che riflette specifici aspetti della realtà circostante, dall’altra quella concettuale, che da un’idea astratta arriva alla successiva materializzazione di scenari costruiti, frammenti di realtà unici e portati allo scoperto. Nonostante le due linee presentino notevoli differenze, le opere si trasformano in contenitori di vari processi multidisciplinari in cui affiorano parallelismi e sono esplorati diversi temi: la scultura, l’installazione, la manipolazione fotografica, la messa in scena come azione divenuta performance intima, realizzata unicamente tra il creatore e il suo modello. Ecco come, secondo le ultime tendenze dell’arte contemporanea, il termine fotografo sfuma in un universo artistico-culturale via via più complesso. 
Fino al 16 aprile potrete ammirare i lavori di artisti e opere scelti dopo una rigorosa selezione, considerando i loro profili curricolari, tra cui risaltano premi, borse di studio e residenze, mostre personali e collettive presso istituzioni ufficiali sia in Cuba che all’estero: Ricardo Miguel Hernández, Yanahara Mauri, Alfredo Sarabia, Linet Sánchez, Yomer Montejo,Grethell Rasúa, Daylene Rodríguez, Carlos Vilá, Alain Cabrera Fernández, Alvaro Brunet, Dany del Pino, Irolán Maroselli, Néstor Martí, David Velázquez (foto sopra), Jorge Otero, Nadal Antelmo, Yuri Limonte e Harold Garcia. (NG)

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