02 aprile 2017

Milano Art Week/14. Un altro studio aperto per l’arte contemporanea: ecco la collezione di Roberto Spada

 

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Roberto Spada è commercialista, ed uno dei collezionisti milanesi che in occasione di questa Milano Art Week, ha deciso di aprire le porte del suo studio, a pochi metri da piazza Missori, in corso Italia. Gli “insider” meneghini e non solo da tempo in realtà conoscono la sua passione e il suo modo di collezionarla: a briglie sciolte, di petto, da appassionato viaggiatore quale è, desideroso di portarsi a casa un tesoro del luogo che spesso corrisponde a un pezzo di qualche giovane artista. 
Il risultato? Che non solo Spada si è portato a casa i piccoli, ma ha raccolto anche i grandi: dietro una scrivania, in una stanza dell’ufficio, è installato per esempio uno splendido “arazzo” parietale di sacchi di juta firmato da Ibrahim Mahama, mentre di Maria Morganti la splendida serie fotografica (279 pezzi) Acqua (home page), realizzata a Venezia nel 2013, inquadrando ogni giorno il canale di fronte allo studio dell’artista e scattando una fotografia che ne documenta variabili cromatiche e temporali, in relazione con le sue Sedimentazioni; e poi Paul Graham, l’africano Dimitri Fagbohoun che in Les Patriotes (sopra) dipinge ad inchiostro su una serie di djembes i volti dei Presidenti africani del passato, tatuando così la storia dei Paesi che hanno governato, e raccontando del proprio “nomadismo”.
Ma ci sono anche i giovani italiani Antonio Fiorentino, Luca de Leva, Marco Basta o Andrea Grotto e Davide Monaldi, che è anche in un altro studio milanese molto frequentato: quello dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone, amico e compagno di viaggio di Spada. Che si aggiunge all’ormai folto elenco dei “collectors” che aprono le proprie porte, facendo diventare le collezioni da private a pubbliche. Per fortuna! 

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