02 aprile 2017

Lettera dall’editore

 

di

L’editore non sempre è un giornalista. Questo a giustificare la sintassi del pezzo. E quasi mai ha un volto, né un nome e un cognome precisi. Di solito è una società con pochi o tanti soci, e questo a giustificare la voce plurale di chi sta scrivendo.
L’esigenza di questo intervento prende coraggio dalla necessità intima e amicale di voler ringraziare pubblicamente la nostra direttrice, “la Polveroni”, così la chiamiamo dalle nostri parti, che sta per fare ad ArtVerona il più bel regalo possibile: lei. Come pare sia usanza nei rapporti tra l’editore e il direttore, in questi anni la Polveroni non mi ha mai risparmiato critiche, battibecchi e qualche goccia di Lexotan. Ma l’ha fatto sempre con eleganza, con sincerità, con passione e con una professionalità tale da condurmi spesso alla resa. Grazie di cuore, Adriana.
Essendo io un “baricchiano” innamorato dei film di Frank Capra, non vi nascondo la forte tentazione di far proseguire questo pezzo sulla strada della lacrima. Mi rendo, però, conto che devo cogliere questo momento e questo spazio per ringraziare allo stesso modo tutti quelli che ogni giorno contribuiscono a fare di Exibart una realtà bellissima.
Perché, e qui la Polveroni nel suo articolo di ieri lo sottolineava, non è stata sempre una passeggiata tra le margherite. C’è stato un momento in cui siamo rimasti soli, ci siamo guardati intorno ed eravamo pochi. Ci siamo misurati ed eravamo pure bassi. Tanto che, pure tra noi, si faceva fatica a tirarci su. Per esempio, quando cercavamo un direttore commerciale, cioè uno che si occupasse della pubblicità, che è quella cosa senza la quale non potevamo e non possiamo sopravvivere, abbiamo fatto la cosa più logica del mondo. Abbiamo fatto salire a bordo uno che ha lavorato per 10 anni  in Ferrero e che, per 4 anni, è stato editore di FareVela. E, per giunta, è anche un insegnante di yoga! Quelli che ci conoscono sanno che parlo di Federico Pazzagli. E sanno che parlo di una persona straordinaria. Una persona che non voglio neanche ringraziare, perché sarebbe troppo poco.
Dietro al nostro Calendario si cela la decana del gruppo, colei che vanta più anni di servizio attivo: Elena Percivaldi che, credetemi, sembra uscita da un libro di Dan Brown, tipo Il Codice da Vinci. Solo dopo molti anni ho scoperto che è un’importante e autorevole medievalista. Una di quelle che, se fosse nata in America, ci sarebbero orde di ragazzini con la sua maglietta addosso! Grazie.
Il nostro nuovo direttore responsabile, che non s’aspettava di farlo così presto, è il “polveroniano” Matteo Bergamini. A parte le camicie e le scarpe un po’ strane, quello è uno che c’ha il mestiere: il dono di essere Bergamini. È un figlio di Exibart, perché è nato qui e, per chi non lo sapesse, in molti hanno tentato di portarcelo via! Tra le sue doti non c’è l’opportunismo e, quindi, è rimasto. Grazie.
Nel doppio ruolo di segretaria di redazione e articolista di mercato non poteva che esserci Roberta Pucci, che si riconosce facilmente perché spesso cambia il colore dei capelli. Ma mica colori normali. Si va dal lilla al fucsia senza disdegnare il melanzana opaco o il carota fluo. Senza i suoi capelli arcobaleno però Exibart non sarebbe puntualmente on line con tutte le sue news. Grazie.
Vi dico solo due nomi: Costante e Moi. Dovrebbe bastarvi così! La prima volta che li ho incontrati, con le loro camicie stirate a modo e troppo abbottonate, ho pensato che avessero una faccia troppo perbene. Tipo due venditori di bibbie! Loro sono i nostri supereroi, sono quelli che controllano tutto l’impianto tecnologico su cui gira Exibart. La maggior parte delle volte non capisco quello che dicono (io giro ancora con il taccuino stile tenente Colombo). Di notte li chiamo e sono alle prese con battaglie incredibili contro gli hacker cattivi che ci attaccano. Qualche volta li chiamo e stanno raccogliendo le olive in Puglia. Tutte le nostre idee, tutto il nostro lavoro, non avrebbero un posto bello in cui stare senza di loro, che si muovono sempre in coppia! Grazie.
Responsabile dei social (credo si dica così) è un talento vero: Nicoletta Graziano. Scovata che gestiva sola soletta la nostra piattaforma Instagram, per un periodo di tempo che non saprei in pochi si occuparono di lei e del suo lavoro. Un giorno Pazzagli mi dice una cosa del tipo: “Hai visto quanto siamo cresciuti su Instagram?”. “Una cosa incredibile!”. E io: ” E chi lo fa?”. “Nicoletta”. “E da quando?”. “Sarà un anno”. “E quanto prende”. “Niente, lo fa gratis”. Quando l’ho incontrata per assumerla ho imparato il valore dell’entusiasmo. Grazie.
Il lavoro più noioso e antipatico, purtroppo, tocca ad Adriana Proietti. Fatture e recupero crediti. Terribile! Per compensare, un giorno Exibart le regalerà un chiosco di fiori! Grazie.
La nostra Marta Stevens gestisce la segreteria e la distribuzione. Mi dice sempre che la cosa più difficile è riuscire a rispondere a tutti. Lei cerca di farlo e, in ogni sua risposta, ci mette sempre un sorriso che anche se non lo si legge, si sente. L’altro giorno mi ha detto che bisognava regalare un abbonamento a un pensionato che le aveva chiesto di ricevere anche solo i numeri vecchi. L’ha detto non per chiedermelo, ma per informarmi che l’avrebbe fatto. Un altro sorriso. Grazie.  
L’ultimo arrivato ha pure il doppio cognome: Cesare Biasini Selvaggi. Mi puzza di nobile! Il piano doveva essere quello di affiancarlo alla Polveroni come codirettore editoriale, in modo da fargli acquisire la conoscenza della nostra macchina. Come sapete, il piano non ha avuto successo e oggi, insieme al buon Bergamini, si trova al timone di tutta la redazione. Di lui mi stupisce il grande amore che ha per l’arte, la sua competenza e, soprattutto, quella voglia infinita che ha di spaccare il mondo in due! Grazie e in bocca al lupo.
Per motivi di spazio non mi è possibile ringraziare ognuno degli oltre 100 contributor che ogni giorno ci consentono di offrirvi sguardi diversi su panorami o angoli inesplorati. Alcuni hanno nomi importanti, altri lo avranno. Grazie infinite.
Exibart fra poco sarà maggiorenne. Sono quasi 18 anni che esiste. In questo tempo sono accadute milioni di cose. Cose che hanno cambiato il mondo, in generale, e la vita di tanti, in particolare. E in mezzo a tutto questo noi continueremo a fare il nostro grande viaggio, sempre più uniti, orgogliosi e con tanti nuovi progetti che presto vi sveleremo. 
A tutti i nostri lettori. 
Grazie.
Nella foto: Matteo Bergamini e Cesare Biasini Selvaggi

1 commento

  1. Caro editore, penso che se in quell’infernale estate del 2013 non fosse (foste) arrivato/i, non saremmo qui a ringraziarci a vicenda. Ne abbiamo fatta di strada, per la quale la ringrazio
    la Polveroni

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