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I colori fanno parte degli elementi attraverso i quali i nostri sensi apprendono la realtà. Questo è indubbio. Ma è altrettanto vero che i colori possiedono e svolgono anche ulteriori funzioni rispetto all’ambito visivo e sensoriale. Perché possono assumere anche un ruolo allegorico e “morale”.
Lo sapeva bene Gilbert Baker (nella foto in homepage), morto lo scorso 31 marzo, l’artista di San Francisco che creò la bandiera con i colori dell’arcobaleno, simbolo della comunità GLBT, “per rappresentare che la nostra sessualità è un diritto umano”.
Sventolato per la prima volta dallo stesso Baker nel 1978, oggi questo drappo “arcobaleno”, rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola (da non confondersi con la bandiera della pace che presenta, invece, sette tinte) è un tripudio di colori che vanno ben oltre l’orgoglio di una singola comunità, la sua fierezza. È un “ready made” della diversità intesa come fonte di ricchezza (e non come causa di vergogna). È un manifesto dell’integrazione e dell’inclusione da diffondere per una società dove tutti i colori possano fiorire, o rifiorire. Con esiti ogni volta sorprendenti. Come avvenuto la scorsa estate, per esempio, quando la celeberrima “rainbow flag” ha assunto le fattezze di una meravigliosa scala arcobaleno spuntata nel cuore di Reykjavik, la capitale dell’Islanda, in occasione della parata del Pride. I gradini di una delle istituzioni più antiche ed emblematiche della città, la Menntaskólinn í Reykjavík school, sono stati infatti verniciati da un’organizzazione spontanea di cittadini di tutte le età ed estrazioni.
Non stupisce pertanto che, nel 2015, il Museum of Modern Art di New York abbia acquistato la bandiera di Gilbert Baker per la sua collezione di design, definendola una “potente pietra miliare”. Un riconoscimento tempestivo prima della morte dell’artista che ha tradotto qualcosa di così quotidiano e naturale, come i colori dell’arcobaleno, in un messaggio straordinariamente efficace e universale. Potenza dei simboli. E della creatività, anche nelle sue tinte più poetiche. (CBS)