06 aprile 2017

Fuorisalone alle 5vie, il Marais milanese. “Ornamento e mondanità” tra passato e presente, alla conquista del pubblico a caccia di luoghi d’atmosfera

 

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Ieri sera all’opening della quarta edizione del distretto più cool del Fuorisalone milanese, le 5Vie appunto, scorrevano fiumi di bollicine e di birra profusi generosamente da un atelier all’altro che in generale hanno celebrato l’ornamento, l’artigianato, il prodotto manuale e il prodotto ben fatto, numerato e prezioso. 
Iniziate il tour in via San Maurilio 11, chez Maria Beatrice Petriccione di Vada, garbata e simpatica padrona di casa di Lo Studio, un atelier insolito di tessuti selezionati, oggetti preziosi e arredamenti originali per ambienti ricercati d’atmosfera, che sarebbero piaciuti a Paul Poiret, e se sarete fortunati qui ascolterete brani eseguiti live da Claudio Pella, chitarrista e cantante, mentre sussurra le sue ultime composizioni ispirate al ritmo melodico con brio, sognante “brasilero”. 
Merita una visita anche lo Studio Nerino, al 21 di via Santa Marta, un cortile mozzafiato dove il duo Giopato&Coombes si confronta in modo innovativo con il saggio Ornamento e Delitto di Adolf Loos con progetti di illuminazione eleganti, algidi e vagamente dèco, incastonati in un set scenografico d’allestimenti tres chic, con lampade dall’equilibrato mixato tra decorazione e minimalismo. 
Perdetevi dentro la vecchia scuola di via Santa Marta al 18, attuale Siam, la sede dell’Accademia Teatro alla Scala e tornateci l’8 aprile, quando si presenterà Innovazione on stage: un istallazione inedita in cui il pubblico viene immerso nel mondo magico del teatro in un contesto davvero unico.
Ma la grande novità di quest’anno è il debutto di un nuovo spazio: Foyer Gorani (tra via Gorani e Via Brisa, foto in home page): una piazza con la torre medioevale affiancata da un edificio modernissimo, dove diversi designer espongono oggetti e progetti. Tra le altre mostre meritano le mostre di Sigve Knutson, la retrospettiva dell’olandese Sabine Marcelis (sopra) e i lavori della svedese Hilda Hellstrom. (Jacqueline Ceresoli)

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