09 aprile 2017

Giro d’Europa in dodici film, in concorso a Lecce: ecco il 18esimo Festival del Cinemaeuropeo, tra grandi protagonisti, premiazioni ed eventi speciali

 

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Quest’anno il Festival del Cinema europeo, giunto alla sua XVIII edizione e svoltosi a Lecce dal 3 all’8 aprile presso il Multisala Massimo, è stato più di un evento cinematografico o di una passerella per celebrità. Il ricco programma e lo spessore degli autori e dei film sono stati occasione di riflessione culturale, impegno sociale e politico, incontro tra storia del cinema e sfide della contemporaneità.
L’Ulivo d’oro, simbolo della manifestazione, e il premio di 5mila euro, sono andati al film georgiano My Happy Family, di Nana & Simon, coppia di registi formata da Nana Ekvtimishvili e Simon Gross. Il film ha inoltre ricevuto il premio Fipresci (Fédération Internationale de la Presse Cinématographique – Federazione Internazionale dei Critici Cinematografici) e il premio per la miglior fotografia. Importanti riconoscimenti anche a The Constitution, film in concorso per Croazia, Repubblica Ceca e Slovenia, del regista croato Rajko Grlić: premio del pubblico, premio per la miglior sceneggiatura (a Rajko Grlić e Ante Tomic) e premio Sngci (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) al migliore attore europeo, per Nebojša Glogovac
Agli esordienti italiani dell’ultima stagione cinematografica è invece dedicato il premio Mario Verdone (ottava edizione), assegnato da Carlo, Luca e Silvia Verdone a Marco Danieli per La ragazza del mondo. Menzione speciale del premio a Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti.
In un continuo dialogo tra ospiti, giuria e pubblico, si sono susseguiti momenti significativi: nel ritirare l’ulivo d’oro alla carriera, Valerio Mastandrea ha sostenuto la causa “No Tap”, mentre il regista Francesco Maselli, anche lui premiato con l’ulivo d’oro, parlando della sua carriera, ha dato una preziosa lezione di storia del cinema e militanza politica. Askold Kurov, con The Trial: The State of  Russia vs Oleg Sentsov, ha portato sullo schermo il processo contro l’attivista e regista ucraino Oleg Sentsov, condannato a scontare 20 anni di prigione in Siberia. Prima della proiezione il pubblico, in segno di solidarietà, ha sollevato i cartelli con la scritta “Free Oleg Sentsov”, come accaduto alla Berlinale nello scorso febbraio; il film è stato introdotto dal suo regista, dalla cineasta tedesca Marion Döring e da Agnieszka Holland, regista polacca insignita dell’ulivo d’oro alla carriera. Altri protagonisti premiati, il regista turco Nuri Bilge Ceylan, che ha tenuto un seminario presentato da Ferzan Ozpetek; Carlo Croccolo, ospite dell’omaggio a Totò che ha aperto il festival; l’attrice Isabella Ferrari cui è stata dedicata una mostra fotografica. Nella serata finale del festival, il personaggio premiato è stato il regista inglese Stephen Frears che, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, non ha esitato a definire Brexit “una catastrofe della Gran Bretagna”, dichiarando: «Mi piace essere europeo».
Tra le numerose sezioni del festival, anche il concorso di cortometraggi di giovani registi pugliesi, vinto da …Ed è subito notte! di Paolo Rollo, ed il premio Emidio Greco, assegnato a Good News di Giovanni Fumu. Al di là del concorso, il festival diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano è stata una grande manifestazione collettiva, espressione di una identità europea varia e dinamica, unita in una entusiasmante comunicazione artistica. Un segnale forte, direttamente dal mondo della cultura. (Annamaria Serinelli) 

Nelle foto: Cerimonia di premiazione Festival del Cinema europeo

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