12 aprile 2017

Tanti auguri Dorfles. Elegante sguardo critico, lungo un secolo. E oltre

 

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Alcuni l’hanno letto sui banchi di scuola, in tempi non sospetti. Altri, poi, l’hanno ritrovato nei programmi delle Università e, ancora in seguito, visto nelle sale dei musei, ascoltato nelle biblioteche e nelle librerie. E non è casuale se è potuto accadere un fatto del genere, perché Gillo Dorfles padroneggia la meravigliosa arte di adattare i linguaggi, alternando registri e mezzi, argomenti e riferimenti, pagine e pigmenti. Una facilità di parola che, forse, ne ha fatto passare in secondo piano il contributo alla pratica, pur significativo, considerando che il critico e saggista ha fatto parte del MAC-Movimento Arte Concreta, la prima corrente artistica italiana del dopoguerra, ed è stato premiato, nel 1970, con il Compasso d’oro dell’Associazione per il Design Industriale. 
107 anni compiuti oggi e sentirli tutti, soppesati uno dopo l’altro, come una cronologia da scandagliare minuziosamente, alla ricerca di analogie, dissonanze, segnali, codici. Così, quest’uomo elegante, che ama tutti i colori tranne il blu, continua a osservare i suoi tempi e a indovinare quelli che verranno, pronto a recepire tutte le oscillazioni del gusto e le sfumature delle (in)civiltà, con spirito critico e insaziabile curiosità. Atteggiamenti che fanno parte di un metodo di lavoro e di un comportamento quotidiano, ambiti che coincidono spesso ma, raramente, con questa armonia.

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