13 aprile 2017

Le gallerie si reinventano per scacciare la crisi

 

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Secondo una delle donne più stimate del mercato dell’arte, l’economista Clare McAndrew, redattrice dell’Art Market | 2017 report, pubblicato in occasione di Art Basel Hong Kong, il settore di mercato che più sta soffrendo in questi mesi è quello delle opere il cui valore va da 5mila e 50mila dollari. La diminuzione delle vendite va di pari passo con l’aumento degli affitti e una tendenza che vede la maggior parte delle vendite svolgersi durante le fiere d’arte internazionali, piuttosto che durante tutto l’anno in spazi espositivi tradizionali. L’effetto di questi cambiamenti è evidente in molte città europee, ma quella che ne paga di più le conseguenze è Londra. Qui alcune gallerie influenti come Limoncello e Vilma Gold hanno chiuso i battenti insieme a molte gallerie di arte antica e moderna. Alcune di queste si stanno riadattando, i galleristi stanno scegliendo di fare più fiere vendere online, o collaborare con le istituzioni pubbliche per realizzare mostre. La vera domanda è se le fiere si adatteranno a questo nuovo modo di operare, alcune, come Art Basel, prevedono che le gallerie abbiano uno spazio fisico dove realizzare mostre. Altri, tra cui Frieze e MiArt di Milano hanno un approccio più rilassato. Attualmente Frieze richiede alle gallerie che fanno richiesta per uno stand di realizzare almeno quattro mostre, tuttavia un portavoce ha dichiarato che alcune delle gallerie con cui la fiera ha rapporti a lungo termine al momento non hanno uno spazio espositivo fisso. (RP)

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